Le Serate Passate

BeaCafé 134. Roma scrive così noir che più noir non si può
20 nov

BeaCafé 134. Roma scrive così noir che più noir non si può

Tre scrittori, tre romanzi e una città molto, molto dark.

19:30

Roma e Milano sono in competizione da sempre. Quanto è stato detto, scritto, frainteso su questo tema! Negli ultimi tempi, in effetti, le cose sembrano andare un pochino meglio a Milano, ma c'è un campo in cui la città all'ombra del Cupolone e del Colosseo ha recuperato il gap e, forse, ha persino superato Milano: il noir. Storicamente nella nostra letteratura la città noir per eccellenza è sempre stata Milano. Per fare un solo nome basti pensare alle storie durissime di Giorgio Scerbanenco, dove dietro l'efficienza lombarda si nascondevano vere e proprie efferatezze. Ultimamente, però, a Roma è nata un'agguerritissima pattuglia di scrittori che al lato più dark della Capitale ha dedicato molte pagire. Questa sera ne ospitiamo tre che recentemente hanno dato alle stampe allettanti romanzi decisamente noir: Federica Fantozzi, Roberto Riccardi e Giovanni Ricciardi. Con loro cercheremo di capire cosa è accaduto a questa città e perché ora la letteratura criminale sembra quella più capace di illuminarne i lati più oscuri. Una serata tra giallo e noir da non perdere.

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BeaCafè 133. Rubare è un duro lavoro
17 ott

BeaCafè 133. Rubare è un duro lavoro

Perché la commedia all'italiana è dentro di noi

19:30

Duilio Sciobbica è un attrezzista di Cinecittà ma è anche un ladro con destrezza. Per tutti, o quasi, è Mortaretto – Perché quando che m'encazzo faccio i botti, se la rivende lui; più prosaicamente perché è figlio di un cassamortaro, quindi Cassamortaretto, Mortaretto – e sarebbe felice di starsene tranquillo in una sorta di felicità infimoborghese, se non gli toccasse ripercorrere le strade del crimine per difendersi da una banda di crudelissimi criminali a cui ha involontariamente rifilato un controsgobbo. Leggendo il romanzo di Alessandro Canale (il controsgobbo, appunto) intorno a cui ruota questa serata, non si può non riandare con la memoria ad alcuni grandi modelli della commedia all'italiana: i Soliti ignoti su tutti. Prendendo spunto dalle vicende esilaranti e agrodolci di Mortaretto, e facendo rapide incursioni nella storia del cinema, questa sera con Alessandro Canale e lo scrittore, giornalista e regista Antonello Sarno cercheremo di scoprire perché la commedia all'italiana è dentro di noi. Ne parleremo con leggerezza ma senza rinunciare a un approccio sc-scientifico, come direbbe Peppe er Pantera. Ci vediamo martedì 17 alle 19.30. Si-sincronizziamo gli o-orologi.

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BeaCafé 132. Sulle strisce non calpesto la parte bianca. Sono pazza?
20 giu

BeaCafé 132. Sulle strisce non calpesto la parte bianca. Sono pazza?

Manie, tic, comportamenti compulsivi. Viaggio spensierato in quello che facciamo senza sapere perché.

19:30

È inutile negarlo. Ognuno ha le sue. Chi deve chiudere il gas tre volte per essere sicuro di averlo fatto. Chi deve rientrare a casa solo con il piede destro, altrimenti una disgrazia terribile si abbatterà sulla sua famiglia. Chi deve farsi scrocchiate le dita di entrambe le mani, altrimenti si sente sbilanciato. Chi deve arredare il proprio salotto con gran dispiego di simmetria e chi, invece, ne sarebbe terrorizzato. E si potrebbe continuare all'infinito. La nostra mente talvolta si diverte a nostre spese e così ci troviamo a tenere dei comportamenti bizzarri senza sapere assolutamente perché lo facciamo. Il più delle volte liquidiamo la faccenda con l'etichetta sommaria di "manie", ma spesso chiamiamo così cose che non lo sono e che invece rispondono ad altre logiche, quasi sempre inconsce. Questa sera due giovani donne, due psicologhe, tutte e due di nome Chiara (ossessione per il doppio?), una Bevilacqua e l'altra Buoncristiani, cercheranno di fare chiarezza coinvolgendo il pubblico in un divertente viaggio nelle nostre piccole follie. Un bel modo di concludere questa stagione del BeaCafé, con la centotretaduesima serata, prima di rivederci a settembre. Oddio! Già 132! Coazione a ripetere?

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BeaCafé 131. Come dire? Non so se mi rendo conto. Chiaro, no?
13 giu

BeaCafé 131. Come dire? Non so se mi rendo conto. Chiaro, no?

Perché siamo tutti grandi oratori ma non sappiamo di esserlo.

19:30

Di tanto in tanto nella vita capita di dover parlare in pubblico. E allora è il panico. Serissimi professionisti che padroneggiano la loro materia si trasformano in balbettanti conferenzieri o in soporiferi accademici. Quando addirittura non si lasciano paralizzare dal terrore. Risultato: il pubblico si addormenta, continua ad accavallare le gambe, manda sms agli amici col telefonino. Ergo: sapere quel che si deve dire non basta, bisogna anche sapere come dirlo. Flavia Trupia, esperta di retorica e di comunicazione, ci spiegherà alcune tecniche fondamentali per riuscire a far passare i concetti che vogliamo comunicare attraverso illustri esempi: J.F. Kennedy, Papa Giovanni, Margaret Thatcher, Silvio Berlusconi, Francesco Totti. Insomma, non mancate questa serata, perché come disse Samuel Beckett: "Anche se ci mancano le parole dobbiamo usarle lo stesso."

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BeaCafé 130. Serata Chopin.
06 giu

BeaCafé 130. Serata Chopin.

19:30

Fryderyk Chopin. Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul grande compositore polacco. Il musicista, l'uomo, i suoi vezzi, i suoi pensieri e le sue parole, le sue donne, i suoi amori, la sua malattia, il suo successo e i suoi tormenti. Tutto questo e molto altro ancora raccontato da due appassionate di Chopin, la scrittrice Rita Charbonnier e la pianista Mirella Vinciguerra. Dopo tanti notturni, finalmente una serata Chopin.

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BeaCafé 129. Faccio il veterinario anche se non mi piace l’amaro.
30 mag

BeaCafé 129. Faccio il veterinario anche se non mi piace l’amaro.

Avventure tra libri e animali.

19:30

Renato Assin è un veterinario da tanti anni, ma è anche uno scrittore. Scrive dei romanzi e dei racconti. Inevitabilmente il suo pluriennale rapporto con gli animali – e con i padroni degli stessi – filtra anche nei suo scritti e questa sera ci racconterà come queste due sfere della sua vita si integrino e qualche volta si sovrappongano. Una serata tra chiacchiere, aneddoti e ricordi per amanti degli animali e per amanti della letteratura.

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BeaCafé 128. Sì, fotografo le trenette al pesto, ma posso spiegarlo.
23 mag

BeaCafé 128. Sì, fotografo le trenette al pesto, ma posso spiegarlo.

Tenere un blog di cucina senza diventare una fanatica

19:30

Cuochi, chef, super chef, artisti del ramaiolo, profeti del matterello, eletti del tortellino e vati del fumetto di pesce. Francamente non se ne può più. Già ci prendono in giro, perché per noi italiani il cibo non è solo alimentazione, ma un modo di intendere l'esistenza, ma ora si sta decisamente esagerando: tutti che impattano come se non ci fosse un domani. Ecco perché questa sera Vissia Nucci, che nella vita fa l'ingegnere per una grande compagnia telefonica, questa sera ci spiegherà come si può essere un'importante blogger che scrive di cucina senza perdere completamente il senso della realtà. Certo, mangiare bene piace a tutti, ma se per una volta la zucchina non è stata coltivata con il metodo Montessori, non muore mica nessuno, no? Una serata per chi ama la buona cucina ma ha una visione laica della gastronomia.

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BeaCafé 127. Altro che bolle!
16 mag

BeaCafé 127. Altro che bolle!

Realizzare i propri sogni con lo show coaching di Paolo Abozzi

19:30

Vorreste realizzare i vostri sogni ma non sapete come fare? Proprio per questo ci sono i personal coach. Ah, diffidate dei coach perché sono noiosi con quella loro mania di dire che volere è potere e tutti quei discorsi che non si capiscono mai bene bene? Vi annoiano? Come darvi torto. Ma non tutti i coach sono uguali. Per esempio Paolo Abozzi è molto semplice da seguire, si capisce tutto quello che dice e, soprattutto, il suo showcoaching è molto, molto divertente, perché per spiegare i suoi concetti e farvene constatare l’efficacia usa le bolle di sapone. Sì, proprio quelle che si facevano da bambini. Solo più grandi, più fantasiose e più spettacolari. Perché si possono dire cose serie, e anche molto serie, senza perdere la leggerezza. Una serata da non mancare.

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BeaCafé 126 - Relationship for dummies
09 mag

BeaCafé 126 - Relationship for dummies

Serata 3 - Intimità & Amore

19:30

Si possono immaginare due creature più differenti di un uomo e una donna? Probabilmente no, però la vita ha un senso dell'umorismo discutibile e ha fatto in modo che queste entità così diverse non possano fare a meno di attrarsi, amarsi, odiarsi e, in genere, complicarsi (o semplificarsi) l'esistenza. Con questa serata si conclude il ciclo di tre incontri dedicati alle relazioni umane. Dana Sabine Schuh, che da anni si occupa di questa materia, ci aiuterà con la consueta leggerezza a capire tutto quello che avremmo sempre dovuto sapere sull'amore (e sul sesso, ça va sans dire) e non sempre abbiamo saputo.

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BeaCafé 125. La scena è servita.
02 mag

BeaCafé 125. La scena è servita.

40 anni di scenografia e non sentirli.

19:30

L'Italia è famosa nel mondo per tante ragioni: per la sua arte, per le sue città e i suoi panorami, per la sua cucina e per il suo gusto del vivere. Ma c'è anche un'altra specialità per la quale siamo noti: abbiamo alcuni dei più grandi scenografi del mondo. La scenografi aè un'arte silenziosa eppure spettacolare ,che pur essendo per definizione sotto i riflettori si comporta con discrezione, mettendosi al servizio del cinema, del teatro o delle mille occasioni in cui si deve rappresentare un'idea. Questa sera ne parleremo con uno dei più grandi scenografi viventi: Gaetano Castelli. Tanto per dirne una, un signore che ha creato le scenografie di decine di edizioni del Festival di Sanremo. Una chiacchierata che ripercorrerà una vita dedicata alla bellezza. Una serata immancabile per tutti gli aficionados del BeaCafé.

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BeaCafé 124. Capire un tubino
18 apr

BeaCafé 124. Capire un tubino

Vita e avventure del little black dress

19:30

Ci sono abiti che hanno segnato la loro epoca: la minigonna della Swinging London, i pantaloni a zampa d'elefante degli anni Settanta, le giacche con le spalle imbottite della Milano da bere. Ma c'è un unico abito che ha segnato un intero secolo, ed è il little black dress, come dicono gli inglesi, o la petite robe noire, per dirla alla francese; in altre parole, il tubino. L'invenzione di Gabrielle Bonheur Chanel, più nota come Coco Chanel, è stata indossata dalle donne più affascinanti del secolo, fino alla consacrazione assoluta che le ha tributato Hollywood, che con quel semplice, lineare, quasi spoglio abito nero ha creato alcune delle più memorabili icone femminile di sempre: dalla sensualissima Gilda all'irresistibile Holly Golightly di Colazione da Tiffany. Da allora il little black dress è diventato un capo che nessuna donna può permettersi di non avere nel proprio guardaroba. Questa sera il regista Adolfo Conti, la producer Ilaria Sbarigia, la produttrice Amalia Carandini ci presenteranno il loro documentario E Chanel creò il tubino. La stilista Irene Tortora dialogherà con loro. Una serata all'insegna dell'eleganza da non mancare assolutamente. È gradito l'abito scuro, ça va sans dire.

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BeaCafé 123. Se questo è un libro
11 apr

BeaCafé 123. Se questo è un libro

A settant'anni dalla prima pubblicazione, una serata sul capolavoro di Primo Levi

19:30

Se questo è un uomo è stato pubblicato nel 1947 dalle edizioni De Silva di Torino, dopo essere stato rifiutato l'anno precedente da Einaudi, che poi lo ripubblicherà con grandissimo successo in seguito. Ma l'eccezionalità di Se questo è un uomo non risiede solo nel suo contenuto. Le vicende editoriali del libro sono a dir poco avventurose: tanto per dirne una, 1100 copie dell'ormai introvabile edizione originale sono state distrutte dall'esondazione dell'Arno nel 1966. Le acque del fiume avevano invaso il magazzino della Nuova Italia, che aveva rilevato per poche lire le copie invendute di De Silva. Neppure la furia della natura ha però potuto lavare la memoria di quel periodo spaventoso della storia dell'umanità (e della disumanità) che va sotto il nome di Shoah e che Levi ha raccontato come nessun altro. Questa sera il giornalista culturale Stefano Ciavatta ci aiuterà a ricostruire la storia di questo libro fondamentale, inserendola al posto che le spetta nel contesto letterario e culturale di questi ultimi settant'anni. Dalle prime 2500 copie, alle oltre 2 milioni e mezzo vendute dall'Einaudi dal 1958 a oggi (per tacere delle immani tirature delle edizioni scolastiche) il capolavoro di Levi continua a parlare a ciascuno di noi. Proprio come fanno tutti i classici.

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BeaCafé 122. Relationship for dummies
04 apr

BeaCafé 122. Relationship for dummies

Serata 2 - Perché gli uomini e le donne non si capiscono

19:30

Si possono immaginare due creature più differenti di un uomo e una donna? Probabilmente no, però la vita ha un senso dell'umorismo discutibile e ha fatto in modo che queste entità così diverse non possano fare a meno di attrarsi, amarsi, odiarsi e, in genere, complicarsi (o semplificarsi) l'esistenza. Siamo arrivati al secondo di una serie di tre incontri dedicati alle relazioni umane. Dopo quello sulle differenze di genere, e prima di quello sull'amore e l'intimità, Dana Sabine Schuh, che da anni si occupa di queste materie, ci condurrà con la consueta leggerezza lungo un percorso interattivo che ci porterà a scoprire perché gli uomini e le donne non si capiscono. O meglio, perché capiscono solo quello che vogliono. Avete capito?

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BeaCafé 121. Mind & the City
28 mar

BeaCafé 121. Mind & the City

Tre amiche, un bar e uno psicoblog

19:30

Esiste una via leggiadra alla psicologia? Si può parlare di temi importanti, gravi, seri senza diventare noiosi? Esiste uno psicologo che sappia parlare dell'anima senza quell'aria grave e paludata che ti fa passare la voglia? Chiara Buoncristiani, Alice Piacentini e Roberta Patalano, tre giovani donne di talento, pensano di sì. E per questo hanno fondato un blog, anzi, uno psicoblog, dove ogni giorno discutono temi seri e meno seri, gravi e meno gravi, importanti o frivoli, giganteschi o minimali. Insomma, dove ogni giorno parlano della vita e delle sue innumerevoli variazioni, cercando di conciliare razionalità ed emozioni. Mettendo a frutto le loro precedenti esperienze, una viene dal giornalismo, un'altra dall'economia e la terza proprio da studi di psicologia, Chiara, Alice e Roberta dicono la loro e invitano i tanti che le seguono su Facebook a fare altrettanto. Questa sera coinvolgeranno il pubblico, stimolandolo su temi a richiesta e aiutando ciascuno a togliersi piccoli e grandi sassolini dalla scarpa o dall'anima, nella convinzione che la vita è quel che ci accade mentre siamo impegnati a fare dell'altro.

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LA SERATA  DEL 21 MARZO “SE QUESTO È UN LIBRO” È STATA ANNULLATA E SPOSTATA A MARTEDì 11 APRILE
21 mar

LA SERATA DEL 21 MARZO “SE QUESTO È UN LIBRO” È STATA ANNULLATA E SPOSTATA A MARTEDì 11 APRILE

19:30

Purtroppo Stefano Ciavatta, che avrebbe dovuto essere il relatore della serata di oggi "Se questo è un libro", dedicata al settantesimo anniversario della pubblicazione del capolavoro di Primo Levi, è indisposto. Pertanto l'evento di oggi è stato rinviato a martedì 11 aprile. Ci scusiamo per il contrattempo e speriamo di ritrovarvi regolarmente martedì prossimo. Grazie della comprensione.

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BeaCafé 120. Brutti, cattivi e pericolosi
14 mar

BeaCafé 120. Brutti, cattivi e pericolosi

Fenomenologia del lobbismo

19:30

In Italia ne sappiamo poco. La vulgata li colloca in una nebulosa tra i persuasori occulti e i rapinatori di banche, solo molto più cattivi. In altri paesi, invece, soprattutto di cultura anglosassone, sono dei rispettabilissimi signori (e signore) che curano i rapporti tra aziende o gruppi di interesse e la società civile e politica. Non sono dei samaritani ma neppure dei geni del male. Facciamo giusto un esempio per capirci? Vi siete mai chiesti perché a un certo punto anche in Italia è diventato obbligatorio il casco per guidare le moto? Ecco. Anche questo fanno i lobbisti. Questa sera Mariella Palazzolo, una delle più affermate professioniste del settore, ci spiegherà una volta per tutte che cos'è un lobbista, che cosa fa e perché. La stimolerà e le farà le domande che vorremmo farle noi Flavia Trupia, esperta di comunicazione e di linguaggi. Una serata da non mancare, perché prima di arroccarsi su posizioni anacronistiche è meglio sapere come stanno davvero le cose.

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BeaCafé 119. Relationship for dummies
07 mar

BeaCafé 119. Relationship for dummies

Serata 1 - Perché gli uomini e le donne vedono il mondo in modo diverso

19:30

Si possono immaginare due creature più differenti di un uomo e una donna? Probabilmente no, però la vita ha un senso dell'umorismo discutibile e ha fatto in modo che queste entità così diverse non possano fare a meno di attrarsi, amarsi, odiarsi e, in genere, complicarsi (o semplificarsi) l'esistenza. Comincia questa sera il primo di una serie di tre incontri dedicati alle relazioni umane. Il primo tratterà delle differenze di genere, ne seguirà uno sulla comunicazione e concluderà il ciclo l'incontro sull'amore e l'intimità. Dana Sabine Schuh, che da anni si occupa di queste materie, ci condurrà con la consueta leggerezza lungo un percorso interattivo che ci porterà a scoprire cose che forse abbiamo sempre avuto sotto gli occhi senza accorgercene.

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BeaCafé 118. Com’è bella la città, com’è grande la città, com’è allegra la città...
28 feb

BeaCafé 118. Com’è bella la città, com’è grande la città, com’è allegra la città...

Andare per città ideali di ieri, di l'altro ieri e di oggi

19:30

La storia del nostro Paese è disseminata di città nate dall'immaginazione di artisti, architetti, imprenditori, papi, dittatori, regnanti. Dai suggestivi progetti rinascimentali, alle utopie di filosofi più o meno in odore di eresia, a ben più concrete realtà industriali: Palmanova dalla pianta stellata; le città operaie di Rosignano Solvay o di Crespi d'Adda; fino alle città di fondazione fascista nell'agro pontino o al recente sogno di Scarzuola in provincia di Terni. Fabio Isman, giornalista culturale di lunghissimo corso e scrittore ce ne illustrerà la storia e i particolari più affascinanti. Il giornalista Stefano Ciavatta gli farà da sparring partner, ponendogli domande e stimolando la conversazione. Se la vostra città vi ha affaticato, non mancate questa serata.

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BeaCafé 117. 5 libri con cui naufragare su un’isola deserta
21 feb

BeaCafé 117. 5 libri con cui naufragare su un’isola deserta

19:30

Questa sera Andrea Ballarini racconterà (senza rivelare l'assassino, ça va sana dire) la storia e le storie di cinque libri fondamentali per fare bella figura in società e qualificarsi come sapidi intellettuali alieni alle suggestioni commerciali dell'ultimo best-seller. Giusto perché sappiate che cosa vi aspetta, si parlerà di "La vita davanti a sé" di Romain Gary; di "La donna della domenica" di Fruttero & Lucentini; di "Eureka Street" di Robert McLiam Wilson; di "Un buco nell'acqua" di Donald E. Westlake e di "Storia della mia vita" di Giacomo Casanova. Avete tempo fino a martedì 21 febbraio 2017 per leggerveli (o rileggervi) e presentarvi preparati. Buona lettura.

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BeaCafé 116. Umanamente parlando
14 feb

BeaCafé 116. Umanamente parlando

Metafore, ingegneria genetica e bioetica

19:30

Le nuove tecnologie biologiche stanno rendendo più sfumati i confini tra moralità e arbitrio. Scelte che mettono pesantemente in gioco la nostra coscienza stanno sempre più spesso uscendo dai laboratori per entrare prepotentemente nelle nostre vite. Ecco perché non si può più liquidare questi argomenti con un'alzata di spalle, pensando che sono cose tecniche che riguardano qualche centinaio di scienziati, più o meno pazzi. Riguardano tutti noi, nella nostra vita di tutti i giorni: fecondazioni eterologhe, embrioni di tre o più genitori, clonazione di organi o di interi esseri viventi eccetera. Quali sono i limiti dell'intervento umano? Fin dove ci si può spingere senza trasformarsi in altrettanti Frankenstein? Stiamo costruendo una nuova Torre di Babele? È evidente che serve un criterio per orientarsi in questa materia e Luigi Gallo, filosofo e medico, cerca di farlo nel suo libro "Metafore per restare umani". Sviluppando l'intuizione di Wittgenstein che diceva “I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo”, l'autore propone di utilizzare un criterio di tipo linguistico, per orientarsi tra le metafore meccaniciste, che vendono gli esseri viventi come una somma di componenti che si possono manipolare fin dove la scienza ce lo consente, e quelle organiciste, che pongono dei limiti morali a intervenire su qualunque essere, umano o meno. Cercheranno di mettere un po' d'ordine in questo mare magnum oltre a Gallo, il critico letterario e scrittore Filippo La Porta e la filosofa e specialista di temi bioetici Antonella Ficorilli. Perché prima di ottenere le risposte bisogna imparare a fare lo domande giuste.

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BeaCafé 115. Da Shiva a Bollywood e ritorno
07 feb

BeaCafé 115. Da Shiva a Bollywood e ritorno

L'ultima danza della Devadasi

10:47

Biswajit è un un Gotipua, un danzatore sacro di 15 anni che vive in un piccolo villaggio di capanne primitive dell’Orissa, in India. Appena nato fu donato al tempio per danzare in onore del Dio Shiva e rappresentare, truccato e vestito da giovinetta, la Devadasi, l’amante del Dio. Oggi i primi segni della maturità maschile appaiono sul suo viso e, come vuole la tradizione, deve lasciare il tempio per il mondo esterno, per lui sconosciuto. Biswajit parte con il suo maestro di danza per Calcutta in cerca di un sogno: danzare nei film di Bollywood. Questa in poche righe la storia che racconta "The last dance", lo straordinario documentario girato da Diego D'Innocenzo e Marco Leopardi su questo antichissimo uso della religione indù. Un viaggio tra le tradizioni millenarie dell'India e la frenesia della Calcutta contemporanea, sospesa tra antichi costumi e nuovi miti consumistici. Una serata da non perdere.

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BeaCafé 114. Faccio la libraia, vivo pericolosamente
31 gen

BeaCafé 114. Faccio la libraia, vivo pericolosamente

L'amore per i libri al tempo di Amazon.

19:30

Ci sono mestieri che richiedono una dose di temerarietà fuori dal comune: il collaudatore di aerei, la cavia da laboratorio, l'estintore di pozzi di petrolio ecc. Ma ce n'è uno che richiede vera e propria incoscienza: il libraio.Anzi, la libraia. Ed è il mestiere che fa Cristina di Canio. In un'epoca in cui il mercato dei libri è presidiato dalle grandi catene e da Amazon, qualche anno fa Cristina ha deciso di aprire una piccola libreria in una vietta un po' defilata di Milano. Un atto di follia? Forse, ma soprattutto un atto d'amore per i libri. E l'amore, si sa, fa fare cose incredibili. Così la Scatola lilla, così si chiama la libreria di Cristina, nel giro di poco tempo è diventata un punto di riferimento per lettori e scrittori. grazie all'amabile pazzia di Cristina che ogni giorno una ne fa e cento ne pensa per diffondere i libri: tanto per dirne una, è lei che si è inventata il libro sospeso. Avete presente? Come a Napoli c'è l'uso di pagare un caffè in più, per quelle persone che non possono comprarselo da soli (grande atto di civiltà), nella libreria di Cristina si può entrare e chiedere se c'è un libro sospeso oppure pagarne uno per il prossimo lettore. Questa sera Cristina ci racconterà la sua vita di libraia creativa e come si può vivere realizzando i propri sogni per quanto pazzi possano sembrare.

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BeaCafé 113. Si fa presto a dire corrotto
17 gen

BeaCafé 113. Si fa presto a dire corrotto

Affaristi, corrotti e corruttori: riconoscerli da quello che dicono (e non dicono).

19:30

Siamo tra i primi in classifica in Europa e neanche piazzati tanto male nel mondo. Del resto, basta accendere la tv o sfogliare i quotidiani per rendersene conto. Al pari di pasta, caffè e opera lirica sembra esserci un'altra specialità italiana che è sulla bocca di tutti: la corruzione. Potrà non piacerci, ma è una realtà. Per fortuna non siamo tutti corrotti, ma bastano pochi per gettare una luce sinistra su tutto un paese. Michele Corradino, Consigliere di Stato, per questo ha deciso di dedicare a questo poco onorevole fenomeno un libro dal titolo che è tutto un programma: "È normale... lo fanno tutti - Storie di affaristi, corrotti e corruttori". E ne parlerà insieme a Flavia Trupia, esperta di retorica e di public speaking. Una serata per conoscere meglio questo vizio che non ci fa onore e per imparare a riconoscere i corrotti da quello che dicono e da quello che non dicono.

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BeaCafé 112. Biologica, biodinamica, bio che?
10 gen

BeaCafé 112. Biologica, biodinamica, bio che?

Due o tre cose da sapere sull'agricoltura possibile

19:30

Se ne fa un gran parlare. Da qualche tempo è tutto bio. Bio le verdure, bio la carne, bio persino le bibite gassate. Insomma, tutti ne parlano, ma nessuno sa che cosa voglia dire veramente bio. E poi, bio che? Biologico o biodinamico? Cosa sono? Due modi di dire la stessa cosa per complicarci un po' la vita? Oppure sono cose diverse? E se sono diverse, in che cosa sono diverse? E questa del bio qualcosa è solo una moda da radical chic che si sta diffondendo per puro spirito di emulazione o è qualcosa di più? Questa sera cercheremo di capirlo con tre ospiti che sanno quel che fanno e che dicono: Stefano Bellotti, titolare di un'azienda agricola biodinamica, Giacomo Rossi, produttore cinematografico del film "Resistenza naturale", che racconta di come Belotti produca il suo vino biodinamico e Paula Prandini, che da anni lavora nel campo dell'importazione e della commercializzazione del vino naturale. Una serata per chiarirsi le idee e poi fare bella figura in società.

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BeaCafé 111. I racconti del palco
13 dic

BeaCafé 111. I racconti del palco

Il mondo della lirica dietro le quinte, raccontato dai protagonisti

19:30

Potenza della lirica, dove ogni dramma è un falso, dice il poeta. Ma il mondo del melodramma è altrettanto - e forse più - interessante dietro le quinte che sul palcoscenico. Soprani capricciosissimi, tenori stizzosi, registi che pensano di essere gli autori della musica; direttori leggendariamente iracondi e così via. Sulle bizze del mondo della lirica c'è un'intera letteratura, ma Daniele De Plano, regista lirico, e il soprano Amarilli Nizza, in tanti anni di carriera ne hanno viste di tutti i colori in prima persona e ci racconteranno gli aneddoti più divertenti, più singolari, più sconcertanti. Una serata per melomani, ma anche per chi ama le storie.

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BeaCafé 110. L’uomo che leggeva l’impossibile
06 dic

BeaCafé 110. L’uomo che leggeva l’impossibile

Tributo a Mazzino Montinari, lo studioso di Nietzsche che ha cambiato per sempre la cultura italiana insieme a Giorgio Colli

19:30

Mazzino Montinari è stato un personaggio chiave dello svecchiamento della cultura italiana uscita dalla Seconda Guerra Mondiale. Insieme a Giorgio Colli, il filologo toscano ha guadagnato alla civiltà occidentale il pensiero di Nietzsche, attraverso la lettura accurata dei quasi illeggibili manoscritti originali e la ripulitura dal ciarpame nazistoide che ne aveva radicalmente travisato l'essenza. Intellettuale irrequieto, iscritto al Partito Comunista, la repressione della rivolta del 1953 nella DDR e i fatti d'Ungheria del 1956 lo allontanarono dall'ortodossia marxista, in omaggio a quello che era il suo atteggiamento esistenziale, oltre che professionale, consistente nel vedere le cose per quel che sono e non attraverso la lente dell'ideologia. A trent'anni dalla morte di Mazzino Montinari, una serata con Edoardo Camurri, Marco Colli, Giorgio Montinari e Valentino Parlato per ricordare il grande germanista insieme a chi lo ha conosciuto e a chi ne ha appassionatamente studiato gli scritti.

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BeaCafé 109. Raccontare il Tevere
29 nov

BeaCafé 109. Raccontare il Tevere

19:30

Giulio Bendandi è uno dei sette residenti ufficiali sul Tevere. Fabio Isman è un suo amico, nonché un giornalista che ama raccontare delle storie. Il Tevere è il grande motore mitopoietico - come dicono quelli che parlano bene - della città eterna. Storie di uomini, di donne, di animali, di barche, di vita e di malavita, di allegria e di dolore. Intorno al Tevere c'è di tutto e questa sera Giulio e Fabio ci racconteranno a modo loro il fiume della capitale e le tante storie che attraversa e si porta dietro. Una serata per i romani e anche per chi a Roma ci è venuto e poi ha deciso di restarci.

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BeaCafé 108. Fenomenologia dell’irrequietezza: Gianni Miraglia
22 nov

BeaCafé 108. Fenomenologia dell’irrequietezza: Gianni Miraglia

19:30

Ci sono persone nella vita che è impossibile riassumere con una definizione univoca. Gianni Miraglia è una di queste. Forse la parola che meglio lo descrive è creativo, ma nel senso dell'aggettivo, non del sostantivo lustrini e paillettes della Milano da bere. Anche perché Gianni è di Genova. E anche perché creativo in quell'altro senso, lo è stato per un bel po', poi però la pubblicità gli andava stretta e così ha deciso di fare dell'altro. Per esempio, di diventare scrittore, e al suo attivo ha già una mezza dozzina di romanzi dai quali emerge una visione perlomeno inusuale della vita. Ma, in fondo, gli andava stretta anche la definizione di scrittore e così, oltre a coltivare il proprio corpo (lui ce l'ha veramente il six pack, gli addominali a tartaruga per capirsi – che poi è anche il titolo del suo primo romanzo) è diventato editore. Si è autospedito in giro per il mondo con "Mandatemi a quel paese", un'operazione di crowd funding in cui ha realizzato le richieste più strane mandategli dalla rete: fare surf su una tavola da stiro o segnare un goal nel campionato mondiale di calcio nel fango e così via. Poi, però, non gli bastava neppure così, e allora è diventato performer teatrale, portando sulle scene ultraoff d'Italia "I monologhi della fatica", in cui si metteva a nudo (a parte un calzino a coprire il minimo indispensabile), dando libero sfogo a un flusso di coscienza improvvisato tra esercizi ginnici e prove di forza al limite del delirante. Ultimamente lo trovate in veste di forzuto a compiere imprese surreali in giro per l'Italia nel programma televisivo Provincia Capitale. Ah, di queste settimane è il suo ultimo romanzo "Ritornello al futuro" e questa è l'occasione per ospitarlo al BeaCafé. Una serata che se non vi piace vuole dire che la vita vi ha fatto del male.

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BeaCafé 107. Vita formidabile e sregolatissima di Gian Carlo Fusco
15 nov

BeaCafé 107. Vita formidabile e sregolatissima di Gian Carlo Fusco

19:30

Gian Carlo Fusco è stato un grandissimo giornalista e un grandioso scrittore. Prima ha descritto le stranezze, le goffaggini, le velleità del fascismo con la sua particolare ottica che parlava delle cose piccolissime per parlare di quelle grandi. Poi è diventato il principe del giornalismo di costume negli anni Cinquanta e Sessanta. È stato il primo ad avere una sua rubrica quotidiana sul Giorno, quando nel nostro Peese i columnist erano ancora da venire. E intanto ha scritto alcuni dei libri più belli e spassosi – di un periodo che di bei libri ne ha visti molti – in cui ha potuto dare libero sfogo alla sua inesauribile vena affabulatoria, e non fa nulla sei i suoi ricordi autobiografici erano inventati. A più di trent'anni dalla sua scomparsa è diventato oggetto di un culto sotterraneo presso le nuove generazioni che lo hanno conosciuto soprattutto attraverso la ripubblicazione del suo libro più fortunato, quel "Duri a Marsiglia" in cui invenzione e biografia (probabilmente più invenzione) si mescolano in quel suo modo affascinantissimo. Oreste del Buono lo ha definito il più grande narratore orale della seconda metà del Novecento e a questo straordinario cacciaballe dal talento inimitabile per i dettagli e dalla passione per i personaggi minori, quelli che non vincono, né fondano gli stati, è dedicata questa serata. Proietteremo la divertente e informatissima docufiction "L'incantatore di serpenti" che racconta la vita senza freni di Fusco tra locali notturni, uomini obliqui e donne fatali e seducenti. Insieme al giovane regista Salvatore Allocca ne parleremo con due grandi amici di Fusco, il giornalista e scrittore Gianni Bisiach e il nipote di Gian Carlo, Giulio Bendandi. Meglio di così...

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BeaCafé 106. La commedia dell’arte. La leggenda e il mestiere.
08 nov

BeaCafé 106. La commedia dell’arte. La leggenda e il mestiere.

19:30

Una serata dedicata al più importante fenomeno di spettacolo dell'era moderna dell'Occidente. Per due secoli e mezzo i comici italiani hanno percorso l'Europa diventando di fatto i monopolisti dello spettacolo teatrale. Eppure oggi non se ne sa quasi più nulla. L'idea della commedia dell'arte che si ha oggi sta in una nebulosa dove trovano spazio Arlecchino, Colombina e Mago Zurlì. Questa serata vuole fare un po' di chiarezza su questi professionisti del teatro che hanno diffuso la cultura italiana in tutt'Europa per secoli e tra i quali hanno lavorato autentiche star contese dai regnanti, al confronto delle quali quelle di Hollywood di oggi sono solo pallide copie. Ce ne parlerà Andrea Ballarini. Coraggio, poteva andare peggio.

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BeaCafé 105. Uno spettro si aggira per l’Europa, lo spettro del luogocomunismo
25 ott

BeaCafé 105. Uno spettro si aggira per l’Europa, lo spettro del luogocomunismo

19:30

Dei luoghi comuni si fa un gran parlare male. Ma siamo sicuri che siano davvero così negativi? In fondo tengono caldo, sono rassicuranti e tutti si sentono molto intelligenti quando ne riconoscono qualcuno. Per non dire di quanto aiutano nella vita di relazione. Aldo Meccariello, filosofo che svolge attività di collaborazione con l'Università di Tor Vergata, insieme a un manipolo di ermeneutici, psicanalisti, filosofi e altri umanisti ha fondato la rivista Azioni parallele di cui oggi si presenta il secondo numero, interamente dedicato ai luoghi comuni. Un’occasione da non perdere per rivalutare uno dei grandi capri espiatori della storia della cultura, perlomeno dai tempi Flaubert in poi. Parleremo, oltre che con Aldo, con i filosofi Paolo Vernaglione della Sapienza di Roma e Fiorinda Li Vigni dell'Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli, nonché con Piero Vietti, caporedattore del Foglio, che da più di sei anni pubblica settimanalmente la rubrica dedicata ai luoghi comuni “Manuale di conversazione – Come fare bella figura in salotto senza necessariamente saper quel che si dice.” Una serata da restare senza parole. Anzi, no.

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BeaCafé 104. Le radici sapienziali dell’Europa
18 ott

BeaCafé 104. Le radici sapienziali dell’Europa

19:30

Oggi ci dibattiamo tra quello che decide la banca europea di Francoforte, i malpancismi della Merkel, le conseguenze della brexit e le incazzature degli elettori di Tsipras perché il rigore dei nordeuropei ha rotto le balle. Qualche decina di secoli fa la civiltà europea cominciava a vedere la luce sulla base di quello che diceva l’oracolo di Delfi o quel che accadeva durante i misteri eleusini. In fondo politica viene da polis, città, ovvero un posto dove si vive insieme. Angelo Tonelli che è uno dei massimi esperti viventi delle discipline filosofiche e misteriche dell’antica Grecia ci aiuterà a ritrovare una possibile via d’uscita dalla banalià della vita contemporanea attraverso il recupero della radice misterica e sapienziale degli albori della nostra cultura. In altre parole, per una società malata c’è la medicina, per una sana solo la magia.

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BeaCafé 103. Qual è la tua perversione culturale?
11 ott

BeaCafé 103. Qual è la tua perversione culturale?

19:30

Ognuno ha la sua, inutile negarlo. C’è chi non apre i libri per non rovinarli e li legge spiandone le pagine appena scostate, chi invece li tiene appallottolati nella borsetta. Ci sono gli annusatori di carta; c’è chi nasconde in seconda fila manuali di autostima, trattati di ufologia, libri di Brosio; c’è chi usa i romanzi di Erri De Luca per stabilizzare tavoli traballanti; c’è chi non resiste al sex-appeal delle bibliotecarie; chi ha l’oscura compulsione a rivedere mille volte film che trova orribili; chi escogita rituali nevrotici di lettura o di scrittura; chi annota i libri seguendo un suo cifrario idiosincratico; chi elabora ingegnose teorie del complotto intorno a libri misteriosamente smarriti durante un trasloco. Guido Vitiello, uno dei nostri saggisti più brillanti, sviscera ogni settimana su L’Internazionale le multiformi problematiche della psicopatologia della vita intellettuale e per una sera trasformerà il BeaCafé in un colossale setting per una esaltante terapia culturale di gruppo. Lo aiuterà in questa ardua impresa lo scrittore Giuseppe Rizzo, consapevoli entrambi che da vicino nessun intellettuale è normale. Siete avvertiti.

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BeaCafé 102. Confesso che ho letto
04 ott

BeaCafé 102. Confesso che ho letto

19:30

I libri sono stati per molti di noi la passione di una vita, il modo per conoscere il mondo e per diventare gli uomini che si è poi diventati. Giampiero Mughini è uno che ai libri ha dedicato una vita e che ha anche cambiato diverse case per poterli avere tutti a portata di mano. E ora ci ha anche scritto l’ennesimo libro. Una serata in cui si parlerà di bibliofilia e di tutti i suoi molteplici significati, da quelli più esistenziali a quelli al limite della patologia, da quelli individuali a quelli collettivi, nel racconto sempre divertente e pieno di intelligenza di una delle penne italiane più irriverenti degli ultimi decenni.

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BeaCafè 101. Come scrivere un blockbuster e vivere felici
27 set

BeaCafè 101. Come scrivere un blockbuster e vivere felici

19:30

“Perfetti sconosciuti” è senza alcun dubbio il film italiano più premiato degli ultimi anni. Questa storia che spiando dal buco della SIM rivela i segreti che ciascuno di noi custodisce, nascondendoli anche ai più intimi congiunti, ha conquistato proprio tutti: pubblico e critica, in Italia e all’estero. Questa sera parleremo con Paola Mammini e Paolo Costella, che di Perfetti sconosciuti sono due dei quattro sceneggiatori. Con loro entreremo nei più intimi recessi della bottega artigiana da cui escono le idee che poi diventano film. Non si escludono ospiti a sorpresa.

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BeaCafè 100. Il BeaCafé va al mare e incontra Giancarlo De Cataldo
04 ago

BeaCafè 100. Il BeaCafé va al mare e incontra Giancarlo De Cataldo

19:30

È estate e il caldo si fa sentire. Così, il BeaCafé ha deciso di andare al mare e per la precisione sulle dune di Sabaudia. Ma poiché anche in vacanza non riusciamo a fare a meno di chiacchierare, pensare e dire la nostra, abbiamo chiesto a Giancarlo De Cataldo, il celebre autore di Romanzo criminale e di molti altri romanzi di successo, di venire a prendere un aperitivo in tutto relax davanti al tramonto. Se venite anche voi, sarà una serata perfetta.

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BeaCafé 99 - L’importante è organizzarsi
14 giu

BeaCafé 99 - L’importante è organizzarsi

Una serata con Massimo Cirri e le sue molteplici personalità

19:30

Massimo Cirri è difficile da etichettare, contenendo in sé molte anime diverse: psicologo, scrittore, conduttore radiofonico, autore teatrale. Del resto, considerando che da venticinque anni lavora nei servizi pubblici di salute mentale, il fatto che in lui coabitino numerose personalità è perfettamente coerente. E questa serata ha proprio lo scopo di capire come le molte facce di Massimo compongano la persona che abbiamo imparato ad amare in tanti anni di radio, libri e spettacoli teatrali. Occasione di questo incontro è la recentissima uscita di “Un’altra parte del mondo”, il libro in cui Massimo narra con sensibilità e una capacità empatica davvero speciale la tormentata storia di Aldo Togliatti, il figlio del Migliore. Un libro insolito e sincero che è al contempo una minuziosa ricostruzione giornalistica e una appassionata indagine su un’anima gentile schiacciata dai grandi avvenimenti della storia del Novecento. L’ennesima dimostrazione del dono – raro – di Massimo di saper dire cose molto importanti senza prendersi mai troppo sul serio.

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VINILE #7 - Giant Steps: talenti che sognano di scrivere la storia
07 giu

VINILE #7 - Giant Steps: talenti che sognano di scrivere la storia

La rubrica musicale del BeaCafé in collaborazione con Soundwall.

19:30

Nel 1960 il sassofonista John Coltrane pubblica l’album che cambierà, in parte, la storia del jazz. Un capolavoro di sette composizioni (che poi diventeranno quindici nella ristampa del 1998) nelle quali rancore e delicatezza, calore e gelo, forza e improvvisazione si sciolgono in quella che sarà la vetta massima, il punto di non ritorno dell’hard bop. Giant Steps, quindici componimenti, ma anche quindici domande attraverso le quali Soundwall.it mette in luce i giovani talenti che la storia sognano di scriverla. Una rubrica settimanale che racconta ogni volta una storia diversa, questa volta dal vivo nel nostro salotto con Matteo Cavicchia (firma di Soundwall) e i Beat Movement.

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BeaCafé 97 - TomTom Roma
31 mag

BeaCafé 97 - TomTom Roma

Mappe e confini di Roma moderna da Insolera alla street art

19:30

Si sa che tutte le strade portano a Roma, ma dove finisce Roma? Dove inizia la capitale? I confini della città moderna si sono spostati più volte dal 1870 in poi. Roma è diventata immensa, chi vive a Roma fa voto di vastità. Da tempo le Mura Aureliane non bastano più a contenere un territorio smisurato, Roma oramai è un arcipelago delirante di luoghi distanti che si fatica a tenere insieme. Eppure in ognuno di quei luoghi è sempre Roma.
Attraverso quindici cartine di Roma e altrettante immagini prese da film, archivi e reportage, Stefano Ciavatta ci racconta come sono cambiate le porte d’accesso alla capitale, come si sono consumate le vecchie colonne d’Ercole e dove sono nati i nuovi checkpoint della città in cui viviamo.

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BeaCafé 96 - Dillo con parole tue
24 mag

BeaCafé 96 - Dillo con parole tue

La traduzione letteraria tra arte e diritto

19:30

In un mondo ideale ci saremmo letti i Karamazov in russo, la Montagna incantata in tedesco, Le illusioni perdute in francese e il Circolo Pickwick in inglese. Giusto per citare solo qualche titolo di quelli che, più o meno, abbiamo letto (o fatto finta di aver letto) tutti quanti. Sfortunatamente, però, di lingue straniere ne mastichiamo una (di solito l'inglese) e se proprio ci è andata di lusso, un paio. E magari non le maneggiamo proprio dinsinvoltamente (disinvoltly? Mah!). Così ci tocca ricorrere ai traduttori, che si sono presi la briga di renderci comprensibili oscuri idiomi. Certo, non è come leggere l'originale, ma non è detto che sia un male. Marcello Marchesi, un'immensa intelligenza di casa nostra, ora poco nota ai men che cinquantenni, diceva con la sua consueta genialità: "Non sono un cattivo scrittore, ma credo di perdere molto a non essere tradotto."
Il traduttore è quell'anello di congiunzione tra l'opera d'arte e una gran parte dei suoi fruitori, eppure è una delle figure peggio trattate dell'industria culturale. Pagati da fame, semisconosciuti, sempre minacciati dalle angherie degli editori e sempre costretti a vegliare come falchetti per vedere riconosciuti i diritti della loro difficile e bistrattata professione. Tanto si trova sempre qualcuno che chiede la metà per lo stesso lavoro; certo, magari non sarà bravo come Vittorini, ma tanto chi se ne accorge?
Questa sera al BeaCafé si parla della traduzione letteraria dal punto di vista tecnico, artistico e giuridico. Lo faremo insieme a un parterre ad ampio spettro che include traduttori importanti, come Bruno Berni, Elisa Comito, Daniele Petruccioli e avvocati specializzati nella tutela dei diritti d'autore come Federico Mastrolilli e Claudia Roggero. L'obiettivo è capire un po' meglio quanta parte del nostro immaginario dipenda dalle scelte di professionisti che cercano di dire quasi la stessa cosa e perché, nonostante numerosi sforzi (già negli anni Cinquanta erano nati i primi programmi di traduzione automatica, solo che scrivevano cose come: "Il fantasma è veloce ma la bistecca è tenera") non si possa prescindere dalla loro professionalità. Nonostante i molti passi avanti dei software di traduzione, non siamo ancora riusciti a trovare quello che renda con le giuste intenzioni "Longtemps je me suis couché de bonne heure" con quel che segue. Ecco perché non dovete mancare al BeaCafé. Ah, giusto per i più ossessivi: quella cosa del fantasma e della bistecca era la traduzione di lo spirito è forte ma la carne è debole.

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BeaCafé 95 - Alcuni americani a Roma
17 mag

BeaCafé 95 - Alcuni americani a Roma

19:30

Can I have any more ketchup? Sorry, where is collossiio? Donde sta el Pincio? Questi alcuni dei luoghi comuni più vieti sugli americani a Roma. Ma i luoghi comuni non sono necessariamente falsi, sono solo banali. La realtà della variegata comunità statunitense che subito dopo la guerra ha trovato casa a Roma (apprezzerete il fatto che non abbiamo usato l’espressione “che ha trovato l’America a Roma”) e che continua a scegliere la Capitale come luogo del cuore è molto più articolata e composita. Questa serata al BeaCafé ha proprio lo scopo di illuminare alcuni degli aspetti meno noti dell’America vista dalla prospettiva romana. Lo faremo insieme ad alcuni ospiti che conoscono bene la realta degli Usa per esserci cresciuti o averci vissuto a lungo, come Alessandra Migliaccio, Rome Bureau Chief presso Bloomberg LP, e Marco Perduca, a lungo Rappresentante all'Onu del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito. Interveranno anche altri interessanti americani di Roma, esperti, insoliti e molto divertenti, ma per ora non vi diciamo di più per tenere alta la suspense. E per una volta non citeremo neanche Alberto Sordi e lo zozzo spaghetto italiano. Da non mancare.

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BeaCafé 94 - Mi ricordo, sì mi ricordo. Forse.
10 mag

BeaCafé 94 - Mi ricordo, sì mi ricordo. Forse.

La memoria degli attori e il piacere di raccontarla.

19:30

La memoria. Un requisito fondamentale per ogni attore. Pagine e pagine di dialoghi da mandare a memoria con il timore (sempe in agguato) di non ricordare più cosa si deve dire nel mezzo di una scena, davanti a una platea di spettatori. La memoria, però, può essere intesa anche in un’altra accezione, quella per esempio che fa sì che ogni attore conservi decine di aneddoti legati alla sua professione: allegri, meno allegri, paradossali, buffi e a volte tragici. E proprio la memoria è il filo conduttore di questa serata in cui si confrontano diverse generazioni di attori, passati, presenti e futuri.
Chiara Ricci è una giovane scrittrice che ha al suo attivo già diversi volumi dedicati ad altrettante figure indimenticabili del nostro spettacolo, da Anna Magnani a Monica Vitti, tanto per nominarne un paio. Ora ha scritto un bel libro in cui ricostruisce con minuziosità certosina la carriera e la vita di Valeria Moriconi, una delle interpreti più sensibili del nostro teatro.
Carlo Simoni ha alle spalle una carriera cinquantennale durante la quale ha calcato i palcoscenici di tutti i teatri d’Italia e per chi ha qualche hanno è indissolubilmente legato alla figura di Aleksèj Fëdorovic Karamazov, che ha intepretato in un mitico sceneggiato televisivo degli anni Sessanta che la domenica sera teneva davanti al piccolo schermo una ventina di milioni (e passa) di itailani.
Insieme a Chiara e Carlo ci saranno anche quattro giovani attori dell’Accademia di Arte Drammatica Silvio D'Amico, dove Carlo Simoni tiene regolarmente il corso di recitazione: Maria Alberta Bajma Riva; Marina Occhionero; Alessia D'Anna e Giovanni Briganti.
Tre tipi di memoria teatrale molto diversi (letteraria, sul campo, in divenire) legati alle esperienze degli ospiti di questa serata del BeaCafé, ma tutti accomunati dal medesimo piacere di raccontare. Unica replica, non mancate.

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VINILE #6
03 mag

VINILE #6

La rubrica musicale del BeaCafé in collaborazione con Soundwall

19:30

PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE LA SERATA È STATA ANNULLATA.

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BeaCafé 93 - Non significa niente se non ha quel certo swing
26 apr

BeaCafé 93 - Non significa niente se non ha quel certo swing

Lettura teatrale con musica per due voci e mezza.

19:30

Una coppia di musicisti: lei canta, lui suona il piano. Entrambi con anni di conservatorio alle spalle. Il loro talento è fuori discussione, la loro fortuna, ahiloro, molto meno. Infatti, battono tutte le birrerie, i circoli Arci e le sale parrocchiali dell’Emilia Romagna. Il loro repertorio elettivo è il jazz raffinato di Duke Ellington, Count Basie, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan e lo swing anni ’40 e ’50, ma spesso il pubblico è di gusti più rividi e chiede loro “qualcosa del Liga o di Vasco”.
Un giornalista di belle speranze, costretto a scrivere marchette per le sgallettatissime cantanti amanti del suo direttore.
Improvvisamente i destini di queste tre persone si incrociano, quando il giornalista deve scrivere un lungo articolo sui due musicisti. Riusciranno il pianista e la cantante a trovare la gloria che meritano? Riuscirà il giornalista a vincere il Pulitzer con il suo articolo? O almeno a smettere di smarchettare per il suo orripilante direttore?
Queste e altre domande troveranno risposta nella “lettura teatrale con musica per due voci e mezza” che questa sera si terrà al BeaCafé. Un testo divertente scritto apposta per quest’occasione. Un viaggio allegro e sofisticato, con una piccola punta di nostalgia, tra i grandi standard del Duca, di Lady Day, della divina Ella e di altri numi tutelari di quella che alcuni hanno definito l’unica forma d’arte autenticamente americana; senza dimenticare i classici dello swing di casa nostra. Una serata di musica e parole sotto le stelle del jazz in compagnia dei d’Altro Canto: Francesca Marchi e Corrado Calessi.

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BeaCafé 92 - Quando era meglio essere ricchi e famosi che poveri e sfigati.
19 apr

BeaCafé 92 - Quando era meglio essere ricchi e famosi che poveri e sfigati.

Gli anni '80. Come siamo diventati quello che siamo.

19:30

È una regola matematica: dopo trenta o quarant'anni anche il decennio più assurdo dai tempi delle crociate assume un fascino retrò. Ora è tempo degli anni Ottanta. Ve li ricordate? Le supermodelle; lo yuppismo più irriducibile; l'invasione dei cartoni animati giapponesi (con le sigle cantate da Cristina D'Avena, vera colonna sonora umana dell'epoca); la scoperta della borsa da parte di normali padri di famiglia che improvvisamente si sono sentiti tutti dei Gordon Gekko de noantri; l'insopprimibile desiderio di manàgement che ha improvvisamente assalito i diplomati dei licei di tutt'Italia (per masticare l'inglese avremmo dovuto aspettare il prossimo secolo) e anche il momento in cui caroselli si reincarnarono negli spot patinati e coloratissimi. Ma anche l'emergere del razzismo, l'invenzione delle telerisse, l'esplosione del debito pubblico e altre piacevolezze che ci ricordiamo poco, mentre l'edonismo brianteo, variante padana del più noto modello reganiano, imperava e le menti migliori della generazione che ora è al potere, dopo un decennio plumbeo rifluivano nel privato, cercando comunque di farsi largo nella vita. Paolo Morando, autore dello smagliante e informatissimo saggio " '80 - L'inizio della barbarie " ci racconterà quel periodo cruciale durante il quale, che ci piaccia o meno, ha avuto origine la realtà con cui abbiamo a che fare tutti i giorni. Una serata sospesa tra nostalgia, sguardi divertiti e un filo di inevitabile perplessità, perché, come diceva un dolente Gassman in un profetico film di Ettore Scola del 1974: "Il futuro è passato e non ce ne siamo neanche accorti."

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BeaCafé 91 - La bioetica non è un’opinione. Non una sola, almeno
12 apr

BeaCafé 91 - La bioetica non è un’opinione. Non una sola, almeno

Legiferare tenendo conto di tutti è possibile

19:30

Se ne parla tanto, ma se ne sa davvero poco. Utero in affitto, staminali, testamento biologico, concepimento eterologo, chirurgia genetica ecc. Le ragioni per accapigliarsi sono infinite, soprattutto perché è più facile schierarsi che cercare di capire. Ecco perché per una sera ci piacerebbe affrontare questi problemi da un punto di vista più razionale che emotivo, convinti che il compito di un legislatore sia tenere conto della realtà valutando i tanti possibili punti di vista alla luce della tolleranza e non dell'ideologia. Questa sera proveranno a sviscerare la complessa materia Giulio de Martino, Luigi Gallo, Filippo La Porta, Cristina Maltese e Alessio Vaccari.

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VINILE #5 - Andrea Esu: da L-Ektrica a Spring Attitude, dai club al festival
05 apr

VINILE #5 - Andrea Esu: da L-Ektrica a Spring Attitude, dai club al festival

La rubrica musicale del BeaCafé in collaborazione con Soundwall.

19:30

Andrea Esu è uno dei promoter storici di Roma, insieme ai suoi soci ha dato vita a uno dei party più apprezzati della capitale e un festival che negli anni è stato in grado di portare nuova linfa vitale a una città orfana di un evento dal respiro internazionale. Emiliano Colasanti guiderà l'incontro portandoci dietro le quinte di un mondo fatto di musica, aneddoti, lavoro e tanta passione.

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BeaCafé 89. La mente virtuale
22 mar

BeaCafé 89. La mente virtuale

Che ne sarà di una generazione cresciuta a pc e cellulari?

19:30

Quando si comincia a pensare che i giovani sono rincoglioniti è segno che giovani non lo si è più. Tutte le generazioni pensano che quella che li ha seguiti sia un po’ meno intelligente, un po’ più incomprensibile e, a ben guardare, in decadenza. Quella che però sta crescendo in questi giorni all’ombra di computer, tablet, smartphone e social network è particolarmente sconcertante. Se a tavola i nostri ragazzi non staccano gli occhi dal cellulare neanche mentre gli stiamo parlando o se passano il pomeriggio a surfare tra un social network e l’altro e a condividere quelle che – diciamocelo, che è tanto liberatorio – ci sembrano delle assolute scemenze, è molto probabile che la vita ci stia dando dei segnali. Forse ci sta chiedendo di andare al di là dell’irritazione per cercare di capire. Giulio de Martino, che in mezzo ai giovani ci vive per via della sua professione, ha cercato di farlo nel suo libro “La mente virtuale” e ce ne parlerà insieme Andrea Baldassarro, Alberto La Volpe, Aldo Meccariello e Teodosio Orlando. Una serata assolutamente necessaria per cercare di combattere il logorio della vita moderna (e se avete colto la citazione, è segno che siete dell’età giusta per averne bisogno).

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BeaCafé 88. Io lo conoscevo bene
15 mar

BeaCafé 88. Io lo conoscevo bene

Enrico Vanzina su Steno, maestro gentile del cinema

19:30

È uno strano paese l’Italia. Un paese in cui ti perdonano di rubare, di malgovernare, di essere cialtrone o di macchiarti di svariati altri misfatti; più difficilmente, però, ti perdonano di essere un intellettuale. Se poi commetti la leggerezza di non essere neppure noioso, la diffidenza si trasforma in ostilità. Ma se ti fai anche capire da tutti, evabbe’, ma allora provochi. Per quasi cinquant’anni Stefano Vanzina, questo intellettuale ironico e gentile, ha percorso tutte le strade del cinema italiano, sia come sceneggiatore che come regista, spesso accompagnato da un travolgente successo di pubblico. Tanto che neppure la critica più occhiuta ha potuto ignorare i suoi film sollevando un sopracciglio (benché ci abbia ripetutamente provato). Qualche titolo, giusto per capire di chi stiamo parlando: Guardie e ladri; Un giorno in pretura; Un americano a Roma; La polizia ringrazia; La poliziotta; Piedone lo sbirro; Febbre da cavallo; La patata bollente; il Tango della gelosia; per tacere di una dozzina di film con Totò e di tantissime altre pellicole. Insomma, un uomo che ha contribuito a creare l’immaginario collettivo di questo paese. Uno dei grandi maestri della commedia, che ha sempre fatto bene il suo mestiere, senza atteggiarsi ad artista – parola che tanto a lui quanto al suo amico e collega Mario Monicelli faceva venire le bolle. Questo martedì, insomma, parleremo di Steno – l’uomo e l’autore – con suo figlio Enrico Vanzina, sceneggiatore anche lui, giornalista e scrittore. Una serata da cinefili, da seguire in prima fila.

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BeaCafé 87. Moda, mode e modi
08 mar

BeaCafé 87. Moda, mode e modi

Fashion & C. nell'era digitale: tra fuffa e nuove frontiere

19:30

Fashion, fashion blogger, fashionists, fashion victims, fashion explorer ecc. Pochi campi quanto quello della moda sono traboccanti di figure misteriose la cui denominazione esotica non sempre corrisponde a concetti di facile comprensione. Questa sera cercheremo di fare luce su questo mondo scintillante e i suoi mezzi di comunicazione con alcuni dei suoi protagonisti. Insieme cercheremo di capire come orientarci e distinguere i veri talenti dalla tanta fuffa in circolazione. Un itinerario tra le realtà e le tendenze più innovative di un settore istituzionalmente sensibile alle novità, senza però dimenticare che lo stile è non avere bisogno di seguire le mode. Perlomeno non quelle create dagli altri. Ce lo racconteranno Giulia Rossi, direttore responsabile del quotidiano di moda, design & lifestyle "Boop fashion story" e Anna Marconi, fashion taster di "Taste of runway", magazine digitale di Moda, food e lifestyle. Un appuntamento très chic.

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BeaCafé 86 - Oui, Je suis Josè
02 mar

BeaCafé 86 - Oui, Je suis Josè

40 anni di radio e sentirli benissimo.

19:30

In quest’ epoca digitale (qualcuno dice addirittura post-digitale) la radio continua a essere la colonna sonora della nostra vita. E quella che raccontiamo stasera è la lunga lovestory tra Josè Bagnarelli e il più moderno dei media. Josè ascolta e fa radio dal 1976. Franco-napoletano doc, comincia a parlare in un microfono nell’epoca pionieristica delle radio private: Radio Luna e Radio Montestella probabilmente dicono qualcosa a chi abitava a Milano in quegli anni. Poi, nel 1980 si trasferisce negli Usa, dove diventa l’orecchio a New York e a Los Angeles di Popcorn, mitico programma musicale di un allora neonato Canale 5. Torna quindi in Italia e per un bel po’ di anni lavora in pubblicità, nel reparto cinema di importanti agenzie. Ma il primo amore torna a farsi vivo e così, alla fine degli anni Novanta, fonda la sua casa di produzioni audio, con cui diventa rapidamente il produttore radiofonico più premiato d’Italia, vincendo anche un Leone al Festival della pubblicità di Cannes. Attualmente, oltre a continuare a produrre suoni di qualità – nel 2011, tanto per dirne una, scrive e dirige “Cartoline da Milano”, un cortometraggio esclusivamente sonoro che vien proiettato per tre mesi di fila al cinema Mexico di Milano e ottiene anche un riconoscimento dalla Cineteca Nazionale – tiene seminari e workshop sul linguaggio radiofonico a Roma, Bologna e a Milano all’Università Statale, al Politecnico e allo IED. Il suo epitaffio esistenziale è “Buona la prima!”. Insomma, una serata immancabile che è il diario di bordo di quarant’anni di navigazione sulle onde della radio. E chi ha orecchi per intendere, intenda. Eccezionalmente di mercoledì.

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BeaCafé 85. Perché agli italiani stanno sull’anima i francesi (e/o viceversa)?
23 feb

BeaCafé 85. Perché agli italiani stanno sull’anima i francesi (e/o viceversa)?

19:30

Sono popoli vicini geograficamente e per cultura. Producono entrambi i migliori vini del mondo. Hanno due tra le cucine più raffinate del pianeta. Hanno persino le montagne più alte d’Europa in comune (anche se non riescono ad accordarsi su di chi sia la vetta del Monte Bianco). La loro storia è strettamente intrecciata da millenni, eppure uno accusa l’altro di avere la puzza al naso e l’altro accusa l’uno di essere un ammasso di casinisti inaffidabili e un po’ cialtroni. Italiani e francesi sono davvero così vicini eppure così lontani come li dipinge il luogo comune? Ai francesi girano ancora dai tempi di Bartali, come canta Paolo Conte? E gli italiani hanno imparato davvero come si tappa lo champagne dopo una finale di un campionato d’Europa? A queste e altre annose questioni risponderanno Jean-Pierre Darnis, Romilda Ferrauto, Lorenzo Flabbi, Eric Jozsef, Lanfranco Pace e Francesca Santolini, le cui esperienze professionali e private sono dei trait d’union tra Francia e Italia. Una serata bipartizan, ma non necessariamente.

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BeaCafé 84. Come brillare in società facendo finta di avere letto Joyce
16 feb

BeaCafé 84. Come brillare in società facendo finta di avere letto Joyce

Raccontare il Finnegans wake e farla franca

19:30

Ci sono alcune cose da sapere per millantare la conoscenza di James Joyce. Per esempio, bisogna parlare dei ponti sul Liffey come se foste nati a Dublino; è bene lasciare cadere con eleganza che l’Ullisse si svolge tutto in un solo giorno, e se qualcuno ve lo chiede, dire che era il 16 giugno (l’anno non è indispensabile); infine è essenziale citare il monologo interiore. Se proprio volete fare i fighi, puntualizzare che Molly Bloom parla da sola per circa duecento pagine senza ombra di punteggiatura (o quasi), fa la sua figura. Di solito in questo modo ce la si può cavare quasi sempre. Ci sono però quei covi di strenui intellettuali, dove per uscirne vivi è d’uopo dire qualcosa del Finnegans wake. E lì si parrà la vostra nobilitate. Dire che lo stream of consciouness di Joyce in quel libro si è spinto fino al limite dell’oscurità è cavarsela troppo a buon mercato. Ecco perché non dovete perdervi questa serata del BeaCafé in cui Edoardo Camurri con Fabio Pedone ed Enrico Terrinoni, tre dei pochi che il Finnegans lo hanno letto davvero, vi spiegheranno per filo e per segno i misteri di questo libro mondo. Per quanto è possibile spiegare un’opera come questa che è programmaticamente aliena alle spiegazioni definitive. Insomma, se volete tirarvela impunemente per tutta la vita non potete non esserci.

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BeaCafé 83. La noia è sottovalutata
09 feb

BeaCafé 83. La noia è sottovalutata

Nosadello, caput mundi

19:30

Immaginatevi una landa piatta. Piatta e monotona. Un mare d’erba sempre uguale a se stesso. Le case dei villaggi lungo la strada si inseriscono nel paesaggio senza turbarne la quiete. Ora provate a immaginare questo paesaggio in un pomeriggio estivo: caldo opprimente, immobilità assoluta, il jingle di un quiz proveniente da un televisore in un soggiorno lontano. Nell’aria un leggero odore di letame e di burro. Ci siete? Bene. Ora pensate tutto questo intorno alle tre di domenica pomeriggio. Ecco, ora avete solo una pallida idea di che cosa possa essere la dimensione padana della noia. Una dimensione che Mirko Volpi, ricercatore in Linguistica Italiana all’Università di Pavia e cittadino illustre di Nosadello – borgo a metà strada tra Crema e Lodi sull’antica via Pandina – sa raccontarci come l’apice dello splendore e del controglamour. Una scelta estetica ed etica che attraverso le pagine del suo "Oceano Padano" rivela come la noia sia una condizione esistenziale tutta da riscoprire, che fugge dai luoghi comuni del divertimento, dalla bellezza ovvia e dall'ansia di dover andare per forza dappertutto. Un approccio filosofico che evita altresì i facili amarcord agresti e sa rivelare lo struggente fascino del sole che tramonta, magari anche dietro un centro commerciale. Perché la poesia non guarda in faccia nessuno. Ne parleranno con l'autore, Piero Vietti e Chiara Buoncristiani.

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Vinile - Storie di rap a Roma
02 feb

Vinile - Storie di rap a Roma

La rubrica musicale del BeaCafé in collaborazione con Soundwall.

19:30

Piotta racconta il suo percorso e quello di una generazione di amici che ne ha passate tante. Dalla vecchia scuola al pop, andata e ritorno. Una chiacchierata a cuore aperto condotta da Emiliano Colasanti.

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BeaCafè 81 - L’ingegnere fosforescente
26 gen

BeaCafè 81 - L’ingegnere fosforescente

Perché essere difficili quando basta poco per essere impossibili?

19:30

Quanto? Quando? Perché? Tre domande che ci sentiamo fare sempre più spesso, sul lavoro e nella vita. Tre domande capaci di tarpare le ali anche alle intuizioni più libere. Ma c'è un modo per dedicare tempo ed energie ad attività non immediatamente produttive senza ritrovarsi a girare per il parco con i pattini a rotelle e il cappellino a elica? E come si fa a far fiorire grandi idee che all'inizio erano solo piccole gemme che brillavano nel buio? Si può estrarre un cilindro da un coniglio? Proveremo a rispondere a queste domande insieme a Lorenzo De Rita, uno dei più famosi creativi italiani, che da tempo si dedica a coltivare progetti apparentemente (e un po' anche effettivamente) sconcertanti. Quali? Per esempio, pubblicare libri – per sua stessa ammissione – difficili, o fondare The Soon Institute, un collettivo di inventori che sperimentano e sviluppano prototipi per la società che verrà. Fuffa incartata in carta lucida? Be', se volete un piccolo saggio, uno a caso, delle idee fosforescenti, andate a vedere che cos'è Join The Pipe e come si propone di redistribuire in modo equo l'acqua potabile tra gli abitanti di quel piccolo pianeta chiamato Terra.
Una serata per ricordare che le idee ti colgono alle spalle mentre esci di casa per cercare qualcos'altro.

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BeaCafé 80 - Elogio del vizio
19 gen

BeaCafé 80 - Elogio del vizio

Le ragioni filosofiche per non smettere di bere o di fumare

19:30

Woody Allen diceva di avere smesso di fumare e che la cosa gli avrebbe fatto guadagnare due settimane di vita durante le quali avrebbe piovuto sempre. Forti di questa considerazione, abbiamo deciso di dedicare una serata all’elogio di due delle arti più diffuse e vituperate dell’umano consesso: il fumare e il bere. Naturalmente non stiamo incentivando la compulsione ad accendere una sigaretta dietro l’altra fino ad avere l’odore di un portacenere, né stiamo esaltando l’ubriachezza molesta, bensì vogliamo proporre una via consapevole – e assai appagante, diciamocelo – al vizio. Del resto, ciò che oggi è socialmente sanzionato, fino a poco tempo fa era considerato normale o addirittura fascinoso: cosa sarebbe stato Humphrey Bogart se al posto della Lucky Strike all’angolo della bocca avesse tenuto una sigaretta elettronica? E Baudelaire, senza l’assenzio cosa avrebbe scritto, “I fiori del bene”? Di questo e altro parleremo con Mara Bevilacqua e Manlio Della Serra, editori di Armillaria, con Massimo Roscia, scrittore, e con Giampaolo Gravina, esperto di vini e collaboratore alla cattedra di Estetica Fenomenologica alla Sapienza. Una serata molto politically uncorrect. Imperdibile.

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Psicopatologia del ritiro della patente 2 - La vendetta
12 gen

Psicopatologia del ritiro della patente 2 - La vendetta

Un esilarante monologo teatrale di Chiara Laudani interpretato da Barbara Folchitto

19:30

Tornano le surreali vicende della protagonista di "Psicopatologia del ritiro della patente" di Chiara Laudani, interpretate dalla bravissima Barbara Folchitto. Un anno dopo la prima versione il monologo di Chiara è aumentato in lunghezza e in comicità. A chi non è capitano di bere un bicchiere di vino in più durante una cena particolarmente ricca? E come si fa a limitarsi a un solo Spritz? O forse vi è scappato un vodkalemon di troppo nel corso di una di quelle spaventose apericene che da tempo devastano le serate degli italiani? Ebbene, se appartenete a queste categorie siete candidati a essere vittime dell’etilometro. Se l’ombra del palloncino si allunga sulle vostre libere uscite non potete mancare a questo appuntamento del BeaCafé. Insieme a Barbara e Chiara scoprirete le ridicole vicissitudini a cui va incontro chi vuole rientrare in possesso della propria patente, tra campioni di urine da produrre sotto gli sguardi di occhiute infermiere e visite psichiatriche che comprovino una ragionevole sanità mentale. Una serata imperdibile per aprire la nuova stagione del BeaCafé.

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Il Codice Creativo
15 dic

Il Codice Creativo

Communicare necesse est, tediare non semper

19:30

Uno strategic planner viene convocato a tradimento per un’importantissima presentazione a una importantissima azienda su una questione importantissima: come gestire i big data nell’era digitale. Stravolto dai superlativi, si allarga a prospettare un metodo rivoluzionario e si consegna a una notte di tormenti, perché non ha la più pallida idea di cosa racconterà l’indomani. Ansia, creatività o follia, nel corso della notte gli vengono in sogno alcuni personaggi (da Platone alla padrona di casa di Sherlock Holmes, passando da Francesco Totti, giusto per citarne alcuni) che lo aiuteranno a mettere a punto il Creative Code. Un po’ romanzo breve, un po’ saggio divertito (e si spera divertente), un bel po’ rigoroso esempio di riflessione sugli orizzonti della comunicazione – con una non trascurabile spruzzata di fumetti d’autore – Il Codice Creativo è il frutto teorico (e anche molto pratico) della Creative Community KleinRusso. Andrea Ballarini e Sandro Volpe, i due autori, subornati da Fabrizio Russo, istigatore poco occulto del progetto, racconteranno insieme alla sceneggiatrice Chiara Laudani ai frequentatori del BeaCafé, come si può passare dall’interpretazione dei dati alla condivisione dei significati senza perdere il sonno. Tutto chiaro? Speriamo di no, così avrete una ragione di più per partecipare in massa.

Per saperne di più: creativesharing.it

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Bella da non credere
01 dic

Bella da non credere

All’inseguimento di un ideale sfuggente sulla punta di un bisturi.

19:30

La bellezza è un valore, si sa. Del resto gli antichi greci dicevano "kalos kai agathos”, stabilendo un equivalenza tra quel che è bello e quel che è buono. Oggi, a millenni di distanza, da qualche parte nel profondo della nostra anima continuiamo ancora a crederlo, solo che l’ideale di bellezza che perseguiamo ha spostato l’ago sull’estetica più che sull’etica. E allora proliferano modelli femminili (ma ultimamente anche gli uomini, per quel che li concerne, stanno recuperando) che in natura non esistono: gambe lunghissime, pance piattissime, labbra gonfissime, tette svettantissime. Follia collettiva o disperato tentativo di inseguire un ideale irraggiungibile? Ne parleremo questa sera con Gloriana Assalti, cosmetologa; Annaluce Licheri, avvocato; Anna Merolle, psicologa e Fulvio Tomaselli della Società di Medicina Estetica Italiana. Una bella serata. Molto bella.

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Chi era di scena?
24 nov

Chi era di scena?

Teatro e teatranti del Settecento: il secolo che inventò lo show business.

19:30

Il Settecento non si prendeva molto sul serio. Se c’era un peccato che non poteva venire perdonato in alcun modo era l’esser noiosi. Laurence Sterne, il settecentesco autore del Tristram Shandy, diceva che “La serietà è un continente misterioso del corpo che serve a occultare i difetti della mente”. Sterne era inglese, ma è in Francia che la massima è diventata il principio filosofico intorno al quale si è organizzato il buon vivere. Dire le cose più serie con quella quota di leggerezza che evitava la retorica e la noia diventò la cifra stilistica di un’epoca che elevò i teatranti dal rango di semimiserabili alle più alte vette della gloria. Alcune grandi vedette divennero gli idoli di un’intera società e Francesca Sgorbati Bosi, che di quel secolo capace di ridere, ma anche di incazzarsi furiosamente – la Rivoluzione francese è del 1789 – sa tutto, ci racconterà con la sua consueta légerté quel che accadeva sopra e intorno ai palchi del XVIII secolo.

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VINILE #3
17 nov

VINILE #3

Onda su onda: la musica alla radio nel 2015

19:30

VINILE - La rubrica musicale del BeaCafé. Una serie di appuntamenti mensili curati da Antonio Fatini in collaborazione con Soundwall. I protagonisti dell’universo musicale, autori, musicisti, cantanti, deejay, produttori, giornalisti, racconteranno in modo accattivante e inusuale gli aspetti più interessanti della musica contemporanea.

Cosa vuol dire occuparsi di musica in radio? Ne parliamo con John Vignola (Radio1) e Manuela Doriani (M2o): entrambi al timone di due programmi musicali di estrazione molto diversa, in onda su due radio che più lontane di così veniva difficile immaginarle. Rock contro dance, musica d'ascolto contro musica da ballo, la radio di stato e l'universo dei network. Ma siamo sicuri che non abbiano davvero niente in comune? Conduce Emiliano Colasanti: giornalista musicale e fondatore di una delle etichette musicali indipendenti più interessanti degli ultimi anni.

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La fantasia al potere: ditelo con i fumetti.
10 nov

La fantasia al potere: ditelo con i fumetti.

La nascita di Linus in un documentario tutto da sfogliare.

19:30

Correvano gli anni Sessanta. All’epoca quel che accadeva di interessante in Italia probabilmente accadeva a Milano. E infatti in un giorno di aprile del 1965 in Via Verdi vedeva la luce una rivista che avrebbe cambiato per sempre il linguaggio e il modo di esprimersi di una generazione che scalpitava per cambiare il mondo. Quella rivista era Linus e nasceva dalla Milano Libri, una piccola libreria ma vivacissima libreria a due passi dalla Scala, fondata tre anni prima da Giovanni e Anna Maria Gandini, Laura Lepetit, Vanna Vettori e Franco Cavallone. La storia di una delle più innovative imprese editoriali del secolo che, tra l’altro, rese popolari in Italia i Peanuts – anche se allora venivano semplicemente chiamati Charlie Brown è il soggetto del documentario “Una rivoluzione a colpi di matita”. Adolfo Conti, regista, e Ilaria Sbarigia, producer, ce lo presenteranno e ci racconteranno come Linus e i suoi comics sono entrati nella nostra vita per cambiarla per sempre.

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Colli, sempre Colli, fortissimamente Colli.
03 nov

Colli, sempre Colli, fortissimamente Colli.

Tributo a una delle figure chiave per capire la complessità del Novecento: Giorgio Colli.

19:30

Ci sono persone che esercitano un’enorme influenza sulla loro epoca e che, in parte, cambiano la maniera di concepire il mondo di un’intera società. Eppure, alcune tra le più influenti di queste personalità non sono famose. Oppure, diciamo meglio, non sono oggetto di alcun interesse da parte delle televisioni o dei giornali. Di questi maestri discreti, Giorgio Colli è senza alcun dubbio uno dei più significativi. Alla sua sapienza e alla sua passione di filosofo dobbiamo la conoscenza reale di quel che è stata l’opera di Nietzsche. Grazie alla sua serietà di studioso un grande pensatore è stato restituito alla civiltà occidentale, dopo decenni di grotteschi travisamenti e conformistici ostracismi. A trentasei anni dalla scomparsa, parliamo con chi Giorgio Colli l’ha conosciuto bene o ne ha frequentato assiduamente gli scritti: Edoardo Camurri, Marco Colli, Stefano Marotta, Angelo Tonelli e con la partecipazione di Anna Foà. Una serata che nessuna tv o giornale potrebbe mai offrivi.

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E pensare che c’era il pensiero
27 ott

E pensare che c’era il pensiero

Mitologie e ideologia della cultura italiana fuori dai denti.

19:30

Prendete una dozzina di penne affilatissime e chiedete loro di scrivere quel che di bene e di male pensano della cultura italiana e dei suoi esponenti contemporanei: le manie; i vezzi; i vizi, le stranezze; le trashate gabellate per profonde meditazioni sul valore dell’esistenza; l’incapacità di raccontare una storia senza spacciare saggezze in trentaduesimo ogni tre righe; il kitsch dell’intensità di romanzi dove nessun personaggio fa mai una cosa normale, tutto preso dalla sua versione intellettualizzata del narcisismo infantile. Eccetera. Capite bene che per governare una materia tanto ribollente ci vuole un coraggio leonino o un’incoscienza da allegro leprotto. Difficile dire se Filippo La Porta sia un portatore sano del primo o della seconda, ma in ogni caso è lui che s’è incaricato di mettere insieme Alfonso Belardinelli, Guido Vitiello, Franca D’Agostini, Paolo Febbraro, Camilla Baresani, Paolo Morelli, Massimo Onofri, Matteo Marchesini, Vittorio Giacopini, Daniela Ranieri, Silvio Perrella e Giuseppe Samonà nel libro “12 apostati – 12 critici dell’ideologia italiana”. Qualcuno di questi campioni della polemica in punta di penna sarà presente insieme Filippo a questa serata che promette scintille.

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VINILE #2  - La Club Culture è una cosa seria
20 ott

VINILE #2 - La Club Culture è una cosa seria

Anche se continuano a dirvi di no.

19:30

Ultimamente delle discoteche si fa un gran parlare. Spesso con toni allarmistici e quasi solo in occasione di fatti di cronaca nera. Ma il mondo dei club è una realtà variegata e molto più complessa di quanto si può essere indotti a pensare leggendo i giornali o guardando la tv. La seconda puntata di Vinile propone un viaggio dietro le quinte della notte e del clubbing, tra cronaca, aneddoti, riflessioni e verità dimenticate e/o da riportare in primo piano. Ci faranno da guide Claudio Coccoluto, da oltre vent'anni icona nazionale e istituzione della scena musicale internazionale e Damir Ivic, giornalista e caporedattore di Soundwall. Bella lì.

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Gli artisti metteteli al muro!
13 ott

Gli artisti metteteli al muro!

La street art fra trasgressione e mainstream.

19:30

Secondo alcuni è la forma d’arte tipica di questa fase storica, per altri invece è solo una banda di imbrattamuri di cui si dovrebbe occupare la polizia piuttosto che i critici. Fatto sta che la street art, nelle sue multiformi incarnazioni, tra tag e immagini a volte scioccanti, con le invenzioni trasgressive talvolta al limite dello sberleffo blasfemo, con le star internazionali e i seguaci locali è una realtà sempre più presente nelle nostre città. Ma dove finisce lo scarabocchio e dove comincia l’arte? E poi, la street art ha sempre una funzione sociale di denuncia oppure è solo quel che è, indipendentemente da ogni significato ideologico? Giuseppe Pizzuto, uno degli antesignani di questa forma d’arte nella capitale e che ad essa ha dedicato la sua galleria Wunderkammern di Tor Pignattara, Francesco Dobrovich, direttore di Nufactory, che organizza l’Outdoor Urban Art Festival di Roma, e Clet, uno street artist francese che ha raggiunto la fama internazionale con le sue irriverenti distorsioni urbane, ci racconteranno la loro idea di street art. Una serata che lascerà il segno.

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Medio Oriente: una guida per i disorientati.
06 ott

Medio Oriente: una guida per i disorientati.

Tutto quello che non avete mai capito del mondo arabo e che forse dovreste cominciare a capire.

19:30

Entra tutti i giorni nei nostri soggiorni tra lo spaghetto al pomodoro e il caffè, eppure non ne sappiamo quasi niente. O meglio, ne conosciamo una versione estremamente semplificata. Il mondo musulmano è tutt’altro che un monolite: tra l’integralismo sunnita e l’Islam dei paesi moderati c’è all’incirca la stessa differenza che c’è tra Dart Fener e il tenero Giacomo, eppure attraverso il filtro spettacolarizzatore dei tg, va tutto insieme. Ma esiste poi un Islam moderato? E l’Isis da dove è saltato fuori? Chi lo finanzia? Tra Occidente e Islam si sta profilando di nuovo uno scontro di civiltà come nel Cinquecento e nel Seicento? Proveremo a parlare di tutto questo con due giornalisti che scrivono di questioni mediorientali tutti i giorni, Daniele Raineri e Anna Mazzone, e con Azzurra Meringolo e Claudia Gazzini, che trattano gli stessi temi con l’ottica dei ricercatori. Insomma, cercheremo di fare un minimo di chiarezza. Così, tanto per cercare di mettere qualche puntino sulla “i” di Islam.

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Se gli oroscopi sono tutte cazzate, perché leggi sempre il tuo segno?
29 set

Se gli oroscopi sono tutte cazzate, perché leggi sempre il tuo segno?

L’astrologia tra fede, scienza ed entertainment.

19:30

Il mondo si divide in quelli che ci credono e quelli che pensano che chi ci crede sia rimasto al medioevo, alle ali di pipistrello e alle mele avvelenate. Esiste una via laica all’astrologia? Ci si può interessare al movimento degli astri senza trasformarsi in boccaloni disposti a credere ai filtri d’amore o alla iettatura? E ammettiamo pure che tutta l’astrologia sia solo un monte di favole, com’è che gli uomini se la tramandano dai tempi dei babilonesi? Di queste e altre questioni discuteremo con Francesca Rosa che, oltre a essere un’appassionata e brillante astrologa, è anche una rigorosa giurista che insegna diritto comparato all’Università di Foggia. Come si possono conciliare questi due aspetti apparentemente opposti? L’imponderabile e la certezza della norma possono coesistere? Venite e lo scoprirete, perché Francesca non si sottrarrà alle domande del pubblico, consapevole che gli astrologi sono come i medici: appena se ne vede uno, scatta la richiesta del consulto. Una serata piena di mistero.

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VINILE  - Lembi di pelle e polvere d’asteroide: il suono del cinema.
22 set

VINILE - Lembi di pelle e polvere d’asteroide: il suono del cinema.

19:30

Che suono ha un sorriso? La sensualità che s'insinua? La neve che cade, una lama che riflette la luce prima di colpire a morte? Ne parleremo con Mattia Grigolo, giornalista e docente di scrittura creativa: da Berlino - sua attuale città - ci porterà aneddoti sulle colonne sonore dell’erotismo cinematografico anni '70 e sui segreti dietro alle OST (Original Soundtracks) più visionarie. Giorgio Gigli, uno dei nomi più importanti della scena techno italiana dell'ultimo decennio, ci racconterà – tra le altre cose – dell’album che è in procinto di pubblicare e che lui stesso definisce "una colonna sonora per un film immaginario". A moderare il tutto, a sfidare gli ospiti e a coinvolgere il pubblico, il giornalista e caporedattore di Soundwall Damir Ivic.

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L’Erasmus nel pallone
09 giu

L’Erasmus nel pallone

Giovani europei tra football e soggiorni di studio

19:30

La generazione dei trenta-quarantenni negli anni della gioventù ha varcato le frontiere per scoprire altri paesi. Migliaia di giovani hanno scoperto l’Europa grazie all’Erasmus, dando vita a una comunità multinazionale fatta di universitari italiani, francesi, inglesi, tedeschi ecc. Per la prima volta l’Europa è diventata una realtà più ampia di un semplice consorzio di banchieri. Per la prima volta i giovani europei si sono trovati nella condizione di creare davvero una cultura comune e - sarà un caso? - hanno cominciato a farlo mettendo in comune le conoscenze calcistiche: magari un ragazzo di Dublino non percepiva la differenza tra una ratatouille e una carbonara, ma conosceva la formazione del Milan o del Barcellona; forse una fanciulla di Ancona ignorava tutto Wagner, ma era informatissima su chi fosse il centravanti più bello della Champions League. Insomma, il calcio come codice franco con cui comunicare, al di là delle differenze culturali. Questa sera Federico Mastrolilli, scrittore, avvocato e blogger che per il calcio nutre una passione sfrenata, ci introdurrà al colorato e un po’ goliardico mondo dell’Erasmus, visto dall’incrocio dei pali. Lo accompagneranno nell’impresa alcuni dei coautori del libro “Memoria dell’Europa calcistica. L’Erasmus del pallone”: Luigi De Biase, Francesco Olivo, Andrea Romano, Raymond Antonin, Gian Mario Bachetti e Lorenzo Toppini. Ovviamente è di rigore esserci.

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Roma contro Roma
26 mag

Roma contro Roma

Un milanese nella Capitale contro un romano “de Roma” in un match senza esclusione di colpi su Roma, i suoi vizi e i suoi pregi.

21:00

Su Roma è stato detto tutto e il contrario di tutto: pro e contro. Praticamente è un argomento inesauribile. Ecco perché due brillanti giornalisti che di Roma sanno molto, un po’ perché ci sono nati e un po’ perché ci sono venuti e ci lavorano, hanno deciso di sviscerare l’annosa materia passando alle vie di fatto. Alessandro Trocino (il milanese) e Stefano Ciavatta (il romano) si affronteranno in un match spietatissimo, senza risparmiare i colpi bassi, per mettere in luce la vera natura della Capitale, dal punto di vista di un romano e di un milanese. Vince chi resta in piedi.

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De bello traffico
19 mag

De bello traffico

Come il surrealismo napoletano ha risolto un problema impossibile.

19:30

Lucio Rufolo è una persona difficile da riassumere in una definizione: illustre clinico, scrittore, filosofo, conversatore di talento ecc. Ciascuna è giusta ma insufficiente. Se a tutto questo si aggiunge che è soprattutto napoletano, il compito di definirlo diventa impossibile. Questa sera ci verrà a parlare, insieme a Salvatore Pica, della sua ultima fatica letteraria, il “De bello traffico” appunto, in cui spiega con non pochi tocchi di surrealtà come risolvere il problemino – quello sì surreale – del traffico all’ombra del Vesuvio.

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Se non sai fare una cosa, puoi sempre dire che è volutamente trash
12 mag

Se non sai fare una cosa, puoi sempre dire che è volutamente trash

Come una categoria intellettuale ha salvato tanti disadattati dall’indigenza.

19:30

Politici che si scannano nei talkshow sbagliando i congiuntivi; registi di feste mondane che mettono cubisti a ballare seminudi in grandi gabbie, perché fa tanto trasgressivo; attori di fiction che nun se capisce quando parlano perché la dizione è roba vecchia; bevitori di gazzosa che parlano di terroir e cuvée. Una volta personaggi così si definivano, braccia rubate all’agricoltura (con tutto il rispetto per gli agricoltori), oggi sono delle star del trash. Ecco perché è indispensabile tentare un inquadramento teorico di questa sempre più invasiva categoria della contemporaneità. Ci aiuteranno nel difficile compito i giornalisti Michele Masneri, penna di costume tra le più affilate, e Marianna Rizzini, sottile osservatrice del non sempre esaltante panorama politico nostrano. Francesco Stella, noto volto televisivo e protagonista di numerose fiction di successo, non ci farà mancare la sua esperienza di prima mano del mondo – e del sottomondo – televisivo e la scrittrice e sommelier Slawka G. Scarso ci racconterà dei deliri enologici di questi tempi assai confusi. Non si escludono ospiti a sorpresa. See you tuesday. (Avremmo potuto scriverlo in italiano, ma così è più trèsc).

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L’amore al tempo di Meri Pop
05 mag

L’amore al tempo di Meri Pop

La posta del cuore per anni molto, molto confusi

19:30

E diciamocelo. Che ci piaccia o meno siamo tutti cresciuti all’interno di un solido quadro aristotelico-cartesiano; tuttavia, come disse un filosofo dal grande talento per le frasi da Baci Perugina, il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce. Per questo – e confessiamolo una buona volta – leggiamo tutti avidamente la posta del cuore, anche se non ammetteremmo mai di farlo. I sentimenti sono una nebulosa troppo vasta per riuscire a orientarcisi sulla base dei principi di non contraddizione o del terzo non dato; ecco perché Meri Pop, una delle più amate blogger italiane, ci può aiutare a brancolare un po’ meno – o se non altro con più stile – nelle brume sentimentali di quest’età digitale e incasinatissima. Come avrete capito, questa sera si parla di amore, ma con quel tanto di ironia e leggerezza che i lettori di www.supercalifragili.com hanno imparato ad apprezzare. Perché, per quanto grave possa essere, la situazione non è mai davvero seria.

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Teoria e pratica dell’andare a morire ammazzati
28 apr

Teoria e pratica dell’andare a morire ammazzati

Scrivere gialli è un bel mestiere e qualcuno deve pur farlo

19:30

Prendete una scrittrice di romanzi gialli di successo, qualche personaggio ben caratterizzato, un paio di ambientazioni d’effetto, una spruzzata di mistero, omicidi e violenza q.b., un bel po’ di pubblico sveglio e disposto a mettersi alla prova come autore di letteratura gialla, un caffè letterario compiacente, shakerate il tutto e otterrete una serata a cui sarebbe un delitto mancare. Lucia Tilde Ingrosso, nota giallista creatrice dell’amatissimo ispettore Sebastiano Rizzo, ci apre la sua scatola degli attrezzi e ci rivela come si fa a scrivere un giallo credibile continuando ad avere una vita normale, un lavoro, dei figli, un marito ecc. Insomma, quattro passi nel mistero. Una serata durante la quale potreste scoprire un vostro lato molto, molto insospettato. Brrr…

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Che cosa c’entra Bruce Lee con il tuo frigorifero?
21 apr

Che cosa c’entra Bruce Lee con il tuo frigorifero?

Come il life-design può cambiarci la vita, senza metterla giù tanto dura.

19:30

Prima c’è stato il personal trainer, e chi non ce l’aveva era irrimediabilmente out. Poi è stata la volta del personal shopper, e chi andava ancora a fare gli acquisti da solo era un poveraccio. E così via, di delirio in delirio, le nuove mode – di solito di origine anglosassone – approdavano alle nostre rive. Da qualche tempo, per essere davvero à la page bisogna andare dal life coach. Nessuno ha ben capito che cosa sia, né a che cosa serva, però fa figo. Dana Sabine Schuh, life designer di lungo corso, in questa serata si occuperà di farci capire un po’ meglio questa disciplina; di darci qualche strumento di facile ma efficace uso per imparare a riconoscere i professionisti seri (pochi) dai cialtroni (molti) che ti spiegano quello che pensi senza averlo capito neppure loro. Una serata divertente e interattiva in cui scopriremo non solo cosa c’entri Bruce Lee con i nostri frigoriferi, ma come migliorare la nostra vita sia più facile e più rapido di quanto possiamo immaginare. E anche più allegro.

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Ma che bontà ! Ma che bontà !
14 apr

Ma che bontà ! Ma che bontà !

Come il cibo italiano ha conquistato il mondo.

19:30

La pizza è l’alimento italiano di maggior successo al mondo, persino più degli spaghetti. Così di successo che praticamente un po’ tutti sono convinti di averla inventata. Negli Stati Uniti credono fermamente che la pizza con i peperoni e i wurstel sia quella vera. Roba che se li sentono a Napoli… Ma non c’è mica solo la pizza che parla dell’Italia dalle tavole del mondo. Per esempio c’è il prosciutto crudo: di Parma, di San Daniele e così via; oppure c’è il prosecco, la risposta italiana allo champagne; per tacere dello spritz che ormai ha letteralmente colonizzato tutti gli happy hour d’Europa. E avanti di questo passo. Ci racconta le incredibili storie che stanno dietro a quasi tutti i capisaldi del nostro modo di mangiare, Alessandro Marzo Magno: uno storico molto serio che, però, ha il vantaggio di sapersi far ascoltare anche dai non specialisti. Nel suo libro “Il genio del gusto” fa piazza pulita di tanti luoghi comuni, come che gli spaghetti li abbiano inventati i cinesi, tanto per dirne una, e non si lascia scappare di rivelare che la colazione cornetto e cappuccino in realtà ha più a che fare con la storia turca che con quella italiana. Una serata molto appetitosa, per poi andare a cena più contenti.

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L’uomo è un animale politico, dice Aristotele. E la donna?
31 mar

L’uomo è un animale politico, dice Aristotele. E la donna?

19:00

Perché si dice sempre uomo politico e mai donna politica? Che cosa succederebbe al mondo se ad amministrarlo fossero le donne? Per fare carriera ci sono delle qualità di genere da possedere? A queste domande cercheremo di rispondere questa sera con alcune donne variamente impegnate nella politica attiva del nostro Paese: Michela Di Biase, presidente della commissione cultura di Roma Capitale; Emanuela Droghei, assessore al welfare del Municipio X, Tiziana Ragni, alias Meripop, responsabile di YouDem e Alessia Rotta, responsabile comunicazione del Partito Democratico. Perché, dopo millenni di totalitarismo maschile, le donne finalmente sono scese in campo (come si direbbe con un’espressione assurta alla gloria delle cronache in anni recenti). Non è detto che le cose migliorino automaticamente ma, se non altro, potremo dividerci la colpa.

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Brave Art: ad amare l’arte si impara
24 mar

Brave Art: ad amare l’arte si impara

19:00

Prendete Luca Giordano, uno dei più grandi pittori del Seicento, e nella fattispecie il suo dipinto “La disputa di Gesù tra i dottori”; un paio di famose restauratrici; aggiungete un gruppo di professionisti della comunicazione; un liceo romano che mette a disposizione la sua aula magna per eseguire il restauro e un bel mazzo di studenti; agitate il tutto e otterrete Brave Art Project. In questa serata si racconterà come sia nato e si sia svolto un innovativo progetto educativo e di comunicazione mirato a sensibilizzare i giovani alla necessità di salvaguardare il più importante patrimonio artistico del mondo: quello italiano. Ne parleremo insieme alle restauratrici Valeria Merlini e Daniela Storti, a Fabrizio Russo, direttore artistico di Bea, a Clara Rech, dirigente scolastica del liceo classico Visconti, ad alcuni studenti e ad altri ospiti a sorpresa che hanno partecipato al progetto. Una serata a regola d’arte.

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Seminario sulla napoletanità
17 mar

Seminario sulla napoletanità

19:00

Difficile circoscrivere una materia così sterminata, proteiforme e magmatica. Per provarcisi bisogna essere degli scriteriati oppure Salvatore Pica. Un napoletano assai particolare, che riunisce in sé molte delle caratteristiche di chi nasce all’ombra del Vesuvio: creatività, simpatia e anche una certa visione della vita cinicamente appassionata. E non sembrino inconciliabili i due termini perché, come afferma Salvatore Pica: “Dove finisce la logica comincia comincia Napoli”. Al di là di certi fin troppo usurati cliché tragici e/o comici, questa sera cercheremo di esaminare con il rigore di un entomologo e la passione di un poeta le categorie dello spirito cui appartengono le donne e gli uomini di Napoli, con la convinzione che nel fondo di ognuno di noi c’è un napoletano. Soprattutto in quelli che non lo sanno.

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Tarocchi veri
10 mar

Tarocchi veri

19:00

Avete mai desiderato conoscere il futuro? Oppure sapere che cosa pensare di una situazione o di una persona? O magari capire che decisione prendere tra molteplici alternative? Se avete risposto di sì anche a una sola di queste domande, probabilmente avete già consultato un oracolo. O, perlomeno, vi è venuto in mente di farlo. Questa sera avrete modo di conoscere da vicino i tarocchi, uno dei più raffinati strumenti divinatori dell’Occidente. Comparsi nel Quattrocento nell’Italia del primo Rinascimento, si sono poi diffusi ovunque in Europa, incontrando un successo senza soste che continua ancora oggi. Semplice divertimento, fenomeno culturale o oracolo di saggezza? Comunque la pensiate, stasera potrete avvicinarvi al fascinosissimo mondo della Papessa, del Matto, del Bagatto e degli altri diciannove Arcani Maggiori – e magari potrete anche interrogarli – con la guida disinvolta e competente di Anna Mazzone, giornalista impegnata in diversi campi, tra radio e carta stampata, e ovviamente intrepida cartomante. Una serata che non potete mancare. Anzi, che non mancherete: lo dicono i tarocchi.

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Viaggi e avventure della Serendipity
03 mar

Viaggi e avventure della Serendipity

19:00

È una parola che ha solo 261 anni – che per un vocabolo sono all’incirca l’età dell’adolescenza – e forse per questo solo pochi saprebbero darne una definizione accettabilmente precisa. Massimo Mongai, noto scrittore con una certa propensione alla fantascienza (ma non solo), invece, alla parola inventata da Horace Walpole ha dedicato un intero libro. Partendo dalla storia dei tre principi di Serendibbo, di libro in manoscritto, di documento in archivio, ha ripercorso la storia della serendipità ritrovandone tracce in paesi, in culture e in epoche lontane. Una ricerca quasi altrettanto avventurosa ed emozionate di quella del graal, durante la quale Massimo è stato colto da ciò che ogni cercatore di idee teme e brama di più: l’inaspettato. Ah, già, perché ci siamo dimenticati di dire che la serendipità è l’arte di trovare delle cose belle cercandone delle altre. Ma non solo: è anche l’arte di… mmm… no. Se volete saperne di più dovete proprio venire al BeaCafé.

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Céline: un comico sull’orlo della disperazione
24 feb

Céline: un comico sull’orlo della disperazione

Suoni e letture intorno a uno degli scrittori più sconcertanti del'900.

19:00

Prendete un noto critico letterario e scrittore, aggiungete una conga, incorporate un bravo attore con l’aiuto di alcune letture tratte dai romanzi di uno scrittore maledettissimo; mescolate con cura e otterrete una serata molto particolare in cui scoprirete sotto una luce perlomeno insolita Louis-Ferdinand Céline. Il giustamente vituperato autore di alcuni dei libelli più impresentabili della civiltà occidentale e, quasi certamente, del più bel romanzo del Novecento. Filippo La Porta racconterà – accompagnandosi con la conga – la figura dello scrittore francese che come nessuno ha saputo descrivere la condizione umana, sospesa tra tragedia e ridicolo; e Paolo Morelli leggerà alcuni testi céliniani con il consueto talento di performer di classe. Appuntamento alle 19.00 per un viaggio (al termine del pomeriggio) in compagnia di Céline.

- Questa volta vi chiediamo di essere puntuali, perché - eccezionalmente - la serata comincerà in orario. O quasi. -

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La Tour & die Mauer
17 feb

La Tour & die Mauer

Due o tre cose che probabilmente non sapete sui monumenti più famosi di Parigi e di Berlino.

19:00

Lo sapevate che nel 1890 gli inglesi volevano costruire una torre che rivaleggiasse con quella di Parigi, ma poi – per fortuna – non l’hanno fatto? E che, invece, nel 1957 Tokio ne ha costruita una in scala 1:1, solo un po’ più brutta e arancione? E che nel 1969 alcuni avventurosi berlinesi dell’Est sono scappati all’Ovest nascosti nell’interno di una vacca di legno? Di questi e di cento altri aneddoti divertenti, sconcertanti e al limite dell’incredibile ci parleranno Marco Federici Solari e Lorenzo Flabbi, intrepidi germanisti e francesisti, che sanno unire il rigore alla leggerezza. Une soirée al di là delle frontiere da non perdere. Klar?

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Memorie di un’opera d’arte
10 feb

Memorie di un’opera d’arte

Vita formidabile della marchesa Luisa Casati Stampa.

19:00

Come deve essere stato nascere a Milano in piena Belle Epoque, erede di una ricchissima dinastia di imprenditori tessili; poi vivere tra Parigi, Venezia e Londra conoscendo quasi tutte le persone degne di essere conosciute del Novecento; frequentare da protagonista tutte le avanguardie artistiche; avere un affaire con Gabriele D’Annunzio; provare ogni tipo di droga conosciuta; fare anche un po’ di occultismo – giusto per non farsi mancare niente – e finire i propri giorni in miseria a Londra nel 1957? Ce lo spiega Luca Scarlini, noto scrittore di confine, che ci narrerà la vita strabiliante e inimitabile della marchesa Luisa Casati Stampa con le sue caratteristiche verve e arguzia. Una serata per imparare a trasformare la propria vita in un’opera d’arte e vivere felici (compatibilmente).

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Grazie al cielo non siamo tutti figli di Putin
03 feb

Grazie al cielo non siamo tutti figli di Putin

Come litigare coi potenti all’Onu e vivere (relativamente) felici.

19:00

Proviamo a immaginare che una delle più potenti nazioni del mondo se la prenda con uno dei partiti meno ricchi del mondo per aver portato davanti alla Commissione dei diritti umani di Ginevra un parlamentare che denunciava le nefandezze compiute nel suo Paese da quella nazione. E proviamo a immaginare che questo piccolo partito riesca a sconfiggere quella potentissima nazione facendo incazzare come una bestia il suo presidente-padrone? Fantascienza? No. Solamente il racconto di come nella primavera del 2000 la Federazione Russa abbia chiesto l’espulsione del Partito Radicale Nonviolento Transanazionale e Transpartito per aver fatto parlare davanti alla Commissione dei diritti umani di Ginevra il parlamentare ceceno Akhyad Idigov. E di come Putin abbia dovuto tornarsene a casa con le pive nel sacco.
Marco Perduca, ex-senatore e per dieci anni rappresentante del Partito Radicale alle Nazioni Unite, ci racconterà le eterne dinamiche del potere dal loro interno.
Interverranno Marianna Rizzini, giornalista, Alfonso Celotto, giurista e Filippo di Robilant, esperto di politica internazionale. Una serata da non mancare durante la quale scopriremo che, qualche rara volta, persino in politica vincono i buoni.

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Expat sarà lei
27 gen

Expat sarà lei

L’Italia vista dagli stranieri che ci vivono (e neanche male).

19:00

I francesi sono arroganti, ça va sans dire. I tedeschi hanno la fantasia di un F24. Gli americani credono di avere inventato la pizza e la democrazia. E gli italiani che cosa fanno oltre che suonare il mandolino, mangiare gli spaghetti e rubare sugli appalti pubblici? I cliché sono duri a morire, si sa. Poi però basta guardare le cose un po’ più da vicino e tutti i bianchi e i neri si tramutano in una sterminata teoria di grigi. Per questo abbiamo chiesto a un gruppo di immigrati molto particolari. Giornalisti, artisti, intellettuali provenienti da tutto il mondo ci spiegheranno perché hanno deciso di vivere in Italia e, per la precisione, a Roma. Tra temi seri e notazioni divertenti scopriremo come ci vedono da fuori. E anche da dentro. Consapevoli che da vicino nessuno è normale.

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Mamme sull’orlo di una crisi di nervi
20 gen

Mamme sull’orlo di una crisi di nervi

Di mamma ce n’è una sola. E a volte è un bene.

19:00

Un serata che affronta con sprezzo del pericolo e senza paura di cadere in facili banallizzazioni uno dei temi più scottanti della nostra società. E, forse, di tutte le società. Come accade che a un certo punto la donna che amate da anni, che avete sposato e con cui avete deciso di invecchiare, smette di essere la creatura che avete conosciuto e di cui vi siete innamorati e diventa una mamma? Anzi, la quintessenza stessa della maternità? Un trauma da cui molti uomini ci mettono anni a riprendersi; per tacere dei figli. E, spesso, ci mettono un bel po’ anche le mamme stesse. Questa sera ci parleranno di come districarsi dalle mille insidie della maternità nevrotica tre scrittrici che sono anche gloriosamente mamme: Gaia Manzini, Pulsatilla e Federica De Paolis. Un appuntamento imprescindibile. Perché la mamma, se la conosci, non ti uccide.

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Rigore è quando arbitro fischia
13 gen

Rigore è quando arbitro fischia

Calcio, letteratura e note a piè di pagina.

19:00

È lo sport nazionale. È il più amato. E anche il più chiacchierato. Se ne è detto e scritto in lungo e in largo: bene, male e così così. Per tentare di circoscrivere la materia abbiamo riunito Marcelo Backes, uno scrittore brasiliano che ha scritto un libro molto particolare, un po’ giallo, un po’ memoria esistenziale di un ex-allenatore; Federico Mastrolilli, uno dei più noti blogger calcistici italiani e Simonetta Sciandivasci, giornalista e autrice della rubrica “Gioco maschio”, in cui con la leggerezza di chi la domenica viene lasciata sola dal fidanzato andato a vedere la partita di pallone, si rivelano gli aspetti più inconsueti del magico mondo. Inoltre Bernardo Corradi, ex-nazionale e giocatore attaccante di serie A, ci racconterà il dietro le quinte del Calcio. Vi aspettiamo senza fallo.

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Sì, parlo itagliano, ma sto cercando di smettere
09 dic

Sì, parlo itagliano, ma sto cercando di smettere

19:30

Il congiuntivo è morto; il qual è ha una crisi d’identità perché non sa più se ha l’apostrofo oppure no; il piuttosto è diventato un oppure piuttosto che un piuttosto; la consecutio temporum non si è mai saputo bene che cosa fosse. Da più parti si levano alti lai sull’imminente scomparsa dell’italiano, travolto dalle forme sincopate di internet e da quelle schizofreniche dei giornali. Secondo i paladini del purismo, tra pochi anni parleremo tutti all’infinito come gli indiani dei western degli anni Cinquanta, ma – grazie al cielo – c’è anche chi non la vede così nera. Come Giuseppe Antonelli, linguista ottimista, che nel suo divertente libro “Comunque anche Leopardi diceva le parolacce” mette alla berlina i vizi della lingua contemporanea, convinto però che l’italiano abbia le spalle sufficientemente larghe per sopportarli e che non sarà certo qualche sms a decretarne la fine. Insieme all’autore discuterà su questi temi lo scrittore Paolo di Paolo. Una serata piena di speranza per le magnifiche sorti e progressive del nostro idioma. O almeno con un pò di speranza… con un po… con un Po… con un po’. Boh!

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Serata doppia
02 dic

Serata doppia

19:30

Roma eccetera
È caciarona, ma a cento metri da piazza Venezia la mattina puoi sentire gli uccellini; è in decadenza da cinquecento anni, ma non finisce di decadere; è capitale per definizione, ma è meno che provinciale; ha un grandissimo futuro dietro le spalle ma è anche tutta proiettata verso un passato luminoso. Eccetera. Su Roma e le sue contraddizioni è già stato detto tutto e, appunto, il contrario di tutto. Eppure su Roma c’è sempre da dire. E da ridire. Ci si proveranno Filippo La Porta e Mario De Quarto, due scrittori romani che sul Tevere sono nati, vivono e lavorano e che, se ancora non bastasse, hanno dedicato i loro due più recenti libri alla città eterna. Una serata per parlare ancora una volta di questo luogo comune denominatore che, volenti o nolenti, è parte di tutti gli italiani. Anche di quelli che non ci sono mai stati.


Ore 21.15

Il coraggio di non metterci la faccia: Puntarella Rossa
Elogio dell’anonimato. Questa serata avrebbe anche potuto intitolarsi così, perché ci sono occasioni in cui nascondersi è l’unico modo per dire la verità. Certo, se scrivete lettere anonime non è una bella cosa, ma se vi occupate di ristoranti, invece, può essere un’idea. Infatti, quelli di Puntarella Rossa, uno dei più seguiti siti che parlano di ristorazione, su quest’idea hanno costruito la loro reputazione. E dopo anni in cui hanno battuto a tappeto il panorama dei ristoranti romani, ora hanno deciso di pubblicare una guida cartacea. C’era proprio bisogno di un’altra guida? Be’ se i ristoranti che vi figurano sono stati testati da recensori rigorosamente anonimi che sono stati trattati come qualunque altro cliente, forse sì. Questa è la filosofia di Puntarella Rossa e assieme alla redazione in una serata piuttosto godereccia tra vini, formaggi e altri stuzzichini, ce la illustrerà dal vivo il noto fustigatore e critico gastronomico del Corriere della Sera Valerio M. Visintin che si presenterà come sua abitudine con un completino nero pece e un cappello in tinta, per occultare la sua identità. Discuteranno con lui sul ruolo della critica gastronomica e sull'importanza dell'anonimato Luca Zanini del Corriere della Sera e Tito Vagni, della Guida dell'Espresso.

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Anche se ci mancano le parole dobbiamo usarle lo stesso
25 nov

Anche se ci mancano le parole dobbiamo usarle lo stesso

L’autarchismo linguistico del fascismo tra propaganda e problemi di comunicazione

19:30

Lo sapevate che c’è stato un momento in cui se entravate in una farmacia chiedendo un cachet potevate essere accusati di comportamento antipatriottico? E che fino agli anni Trenta nessuno chiamava l’ascensore ascensore? E che se volevate un cocktail dovevate chiedere un arlecchino? Durante il fascismo la lingua italiana doveva propugnare i valori del regime e per questo sono state messe al bando le parole straniere che mal si integravano con l’immagine di trionfante italianità. Lo stesso intento ha ispirato la scelta del virile e aristocratico voi al posto del banale lei, per cui dagli spiritosi dell’epoca, Galileo Galilei era indicato come Galileo Galivoi. Al di là degli aspetti più bizzarri e folcloristici, la battaglia dell’italiano si inseriva in un preciso disegno propagandistico che il documentario “Me ne frego”, presentato con grande successo all’ultima mostra del cinema di Venezia, indaga e spiega con puntualità. Il regista Vanni Gandolfo e la linguista Valeria della Valle ne sono gli autori e, oltre a presentarci il loro bel documentario, ci parleranno di come le parole, checché ne dicessero Mina e Alberto Lupo, non sono solo parole, ma possono davvero cambiare il mondo.

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PER CAUSA DI FORZA MAGGIORE LA SERATA E’ STATA ANNULLATA
18 nov

PER CAUSA DI FORZA MAGGIORE LA SERATA E’ STATA ANNULLATA

Grazie al cielo non siamo tutti figli di Putin

19:30

A causa delle messe nere organizzate da Vladimir Putin, che hanno provocato ripetuti annullamenti dei voli, Marco Perduca è bloccato alle isole Comore e non riesce a tornare prima di domenica. Ci vediamo così costretti ad annullare la prevista serata di domani del BeaCafé: “Grazie al cielo non siamo tutti figli Putin". Ci scusiamo cospargendoci il capo di cenere e ci appelliamo alla vostra comprensione. Vi promettiamo che recupereremo la serata a gennaio. Nel frattempo, se ci perdonerete e ci vorrete ancora bene, ci vedremo martedì 25 con il prossimo appuntamento. Ciao.

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Il melodramma dalla scala di servizio
11 nov

Il melodramma dalla scala di servizio

Viaggio dietro le quinte dell’opera lirica con buona pace di Giacomo Puccini.

19:30

La melomania è una malattia endemica della Val di Non? Perché il tenore ci mette dieci minuti a morire e intanto continua a cantare a squarciagola? E il golfo mistico si chiama così perché dopo quattro ore di opera appare la Madonna agli orchestrali? A queste e altre domande, anche più sensate, risponderanno Daniele De Plano, direttore artistico del Festival Pucciano di Torre del Lago e la soprano Micaela Carosi. Con queste due guide d’eccezione partiremo per un viaggio scanzonato (Ops! Metafora impropria) nell’affascinante mondo dell’opera lirica, tra primedonne bizzose, loggionisti crudeli e direttori d’orchestra perennemente sull’orlo di una crisi di nervi. Il melodramma come non l’avete mai sentito raccontare dalla voce dei suoi protagonisti. Una serata che scalderà anche le manine più gelide.

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Viaggio nell’Italia del Giro
04 nov

Viaggio nell’Italia del Giro

Su e giù per il Paese reale, ma reale davvero, mica tanto per dire.

19:30

Per tre mesi Edoardo Camurri, noto volto televisivo e del giornalismo, ha girato l’Italia con un furgone, ripercorrendo l’itinerario del Giro d’Italia, fermandosi ogni volta che lungo la strada c’era qualcosa di interessante da raccontare. Il che in un paese come il nostro vuol dire ogni due chilometri. E, infatti, Camurri e la sua equipe hanno scoperto luoghi e personaggi straordinari (e per una volta l’aggettivo è usato a ragione veduta): dal museo Ettore Guatelli di Ozzano Taro (PR) - un luogo che sembra uscito direttamente dalle pagine di Borges - in cui è raccolta la più incredibile collezione di praticamente tutto (Non vi diciamo di più perché vale la pena di vederlo), alle Terme Berzieri di Salsomaggiore in stile azteco-liberty, alla passione per l’hockey a rotelle in quel di Giovinazzo in provincia di Bari. Un viaggio incredibile nell’anima italiana che Edoardo ci racconterà con la profondità e la leggerezza che lo contraddistinguono. Immancabile.

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Psicopatologia del ritiro della patente
28 ott

Psicopatologia del ritiro della patente

19:30

A chi non è capitano di bere un bicchiere di vino in più durante una cena particolarmente ricca? E come si fa a limitarsi a un solo Spritz? O forse vi è scappato un vodkalemon di troppo nel corso di una di quelle spaventose apericene che da tempo devastano le serate degli italiani? Ebbene, se appartenete a queste categorie siete candidati a essere vittime dell’etilometro. Se l’ombra del palloncino si allunga sulle vostre libere uscite non potete mancare a questo appuntamento del BeaCafé in cui l’attrice Barbara Folchitto reciterà l’esilarante monologo “Aiparioli” della sceneggiatrice Chiara Laudani. Scoprirete le surreali vicissitudini a cui va incontro chi vuole rientrare in possesso della propria patente, tra campioni di urine da produrre sotto gli sguardi di occhiute infermiere e visite psichiatriche che comprovino una ragionevole sanità mentale. Se riuscirà a scroccare un passaggio agli amici automuniti, ha promesso la sua partecipazione straordinaria l’attore Francesco Stella, da tempo in attesa di ottenere l’idoneità psichiatrica per tornare a guidare.

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Le leggi dell’innamoramento.
14 ott

Le leggi dell’innamoramento.

Vivere nel paese giuridicamente più complicato del mondo e riuscire ad amare lo stesso.

19:30

Come si fa ad avere la certezza del diritto se nessuno sa quanti e quali siano le leggi in vigore? Questo è il problema con cui combatte quotidianamente il dott. Ciro Amendola, direttore della Gazzetta Ufficiale. Giurista integerrimo e totalmente devoto al suo lavoro, attraverso la ricomparsa di una sua antica fiamma di gioventù il dottor Ciro Amendola scoprirà che nella vita non c’è solo il diritto, ma anche il diritto all’amore. Parleranno con noi di come questo Paese riesca a farcela nonostante se stesso Alfonso Celotto, autore del libro dedicato al dottor Ciro Amendola, nonché docente di Diritto costituzionale e Diritto pubblico; Giulio Napolitano, che insegna Diritto amministrativo a Roma Tre; l'economista dell'Istituto Bruno Leoni Carlo Stagnaro e Francesco Avallone, psicologo e rettore di Unitelma Sapienza. Perché anche i giuristi hanno un’anima.

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Il secolo che inventò la donna.
07 ott

Il secolo che inventò la donna.

Come il Settecento ha cambiato le nostre idee sull’altra metà del cielo.

19:30

Come è possibile che le donne vivano insieme agli uomini da millenni, anzi da sempre, e questi continuino a non capirne praticamente nulla? Le donne sono un mistero, si sa, e in ciò consiste gran parte del loro fascino. Eppure c’è stata un’epoca, il Settecento, e un paese, la Francia, in cui si è cominciato a guardarle in modo diverso. Francesca Sgorbati Bosi, che del XVIII secolo francese sa praticamente tutto, ci guiderà con leggerezza tipicamente settecentesca in un sorprendente viaggio all’interno del carattere femminile; un carattere che proprio nella Parigi di tre secoli fa ha assunto la fisionomia con cui ancora oggi gli uomini (e anche le donne) dell’Occidente sono alle prese. Serata raccomandatissima agli uomini che vogliono far bella figura in salotto con le loro compagne.

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