Jean-Pierre Darnis insegna Cultura italiana all'Università di Nizza e dirige un programma di difesa dell'Istituto Affari Internazionali di Roma. Romilda Ferrauto è caporedattrice di Radio Vaticano, sezione francese. Lorenzo Flabbi è un francesista, traduttore e co-editore de L'Orma, una raffinata casa editrice indipendente che pubblica libri principalmente francesi e tedeschi. Eric Jozsef da diciotto anni è corrispondente in Italia di Libération e ha pubblicato "Main basse sur l'Italie, la résistible ascension de Silvio Berlusconi" (Grasset, 2001) "Les années Cavaliere, de Berlusconi à Berlusconi" (Editions Du Cygne, 2008). Lanfranco Pace è giornalista ed ha lavorato a Libération dal 1984 al 1997; ha scritto "Nicolas Sarkozy. L'ultimo gollista" (Boroli Editore, 2007). Francesca Santolini è giornalista esperta dei problemi dell'ambiente e ha ottenuto un dottorato in diritto ambientale alla Sorbona di Parigi.

Sono popoli vicini geograficamente e per cultura. Producono entrambi i migliori vini del mondo. Hanno due tra le cucine più raffinate del pianeta. Hanno persino le montagne più alte d’Europa in comune (anche se non riescono ad accordarsi su di chi sia la vetta del Monte Bianco). La loro storia è strettamente intrecciata da millenni, eppure uno accusa l’altro di avere la puzza al naso e l’altro accusa l’uno di essere un ammasso di casinisti inaffidabili e un po’ cialtroni. Italiani e francesi sono davvero così vicini eppure così lontani come li dipinge il luogo comune? Ai francesi girano ancora dai tempi di Bartali, come canta Paolo Conte? E gli italiani hanno imparato davvero come si tappa lo champagne dopo una finale di un campionato d’Europa? A queste e altre annose questioni risponderanno Jean-Pierre Darnis, Romilda Ferrauto, Lorenzo Flabbi, Eric Jozsef, Lanfranco Pace e Francesca Santolini, le cui esperienze professionali e private sono dei trait d’union tra Francia e Italia. Una serata bipartizan, ma non necessariamente.