Sì, parlo itagliano, ma sto cercando di smettere

19:30

Il congiuntivo è morto; il qual è ha una crisi d’identità perché non sa più se ha l’apostrofo oppure no; il piuttosto è diventato un oppure piuttosto che un piuttosto; la consecutio temporum non si è mai saputo bene che cosa fosse. Da più parti si levano alti lai sull’imminente scomparsa dell’italiano, travolto dalle forme sincopate di internet e da quelle schizofreniche dei giornali. Secondo i paladini del purismo, tra pochi anni parleremo tutti all’infinito come gli indiani dei western degli anni Cinquanta, ma – grazie al cielo – c’è anche chi non la vede così nera. Come Giuseppe Antonelli, linguista ottimista, che nel suo divertente libro “Comunque anche Leopardi diceva le parolacce” mette alla berlina i vizi della lingua contemporanea, convinto però che l’italiano abbia le spalle sufficientemente larghe per sopportarli e che non sarà certo qualche sms a decretarne la fine. Insieme all’autore discuterà su questi temi lo scrittore Paolo di Paolo. Una serata piena di speranza per le magnifiche sorti e progressive del nostro idioma. O almeno con un pò di speranza… con un po… con un Po… con un po’. Boh!