BeaCafé 92 - Quando era meglio essere ricchi e famosi che poveri e sfigati.

Gli anni '80. Come siamo diventati quello che siamo.

19:30
Paolo Morando è giornalista e vive e lavora a Trento dove è vicecaporedattore del “Trentino”, quotidiano del Gruppo Espresso. Ha pubblicato "Dancing Days: 1978-1979. I due anni che hanno cambiato l'Italia" e " '80: L'inizio della barbarie ", entrambi con Laterza.

È una regola matematica: dopo trenta o quarant'anni anche il decennio più assurdo dai tempi delle crociate assume un fascino retrò. Ora è tempo degli anni Ottanta. Ve li ricordate? Le supermodelle; lo yuppismo più irriducibile; l'invasione dei cartoni animati giapponesi (con le sigle cantate da Cristina D'Avena, vera colonna sonora umana dell'epoca); la scoperta della borsa da parte di normali padri di famiglia che improvvisamente si sono sentiti tutti dei Gordon Gekko de noantri; l'insopprimibile desiderio di manàgement che ha improvvisamente assalito i diplomati dei licei di tutt'Italia (per masticare l'inglese avremmo dovuto aspettare il prossimo secolo) e anche il momento in cui caroselli si reincarnarono negli spot patinati e coloratissimi. Ma anche l'emergere del razzismo, l'invenzione delle telerisse, l'esplosione del debito pubblico e altre piacevolezze che ci ricordiamo poco, mentre l'edonismo brianteo, variante padana del più noto modello reganiano, imperava e le menti migliori della generazione che ora è al potere, dopo un decennio plumbeo rifluivano nel privato, cercando comunque di farsi largo nella vita. Paolo Morando, autore dello smagliante e informatissimo saggio " '80 - L'inizio della barbarie " ci racconterà quel periodo cruciale durante il quale, che ci piaccia o meno, ha avuto origine la realtà con cui abbiamo a che fare tutti i giorni. Una serata sospesa tra nostalgia, sguardi divertiti e un filo di inevitabile perplessità, perché, come diceva un dolente Gassman in un profetico film di Ettore Scola del 1974: "Il futuro è passato e non ce ne siamo neanche accorti."